FEFF 22 - HIROBUMI WATANABE
L'indolente, logorroico e sfaccendato Takafumi Hirayama ama alla follia i Beatles e si prepara ad assistere all'ultimo concerto che Paul McCartney sta per tenere presso l'enorme struttura del Tokyo Dome.
Ritrovatosi ad andare da solo e con due biglietti alla mano, il ragazzone non impiegherà molto tempo per convincere il suo timido e taciturno amico Hikaru Honda ad andare assieme a lui, rivendendogli il biglietto.
Intraprenderanno il viaggio per raggiungere il teatro assieme, consentendo al primo di intonare un soliloquio in cui, tra lodi alla band del cuore e al Mc Cartney in procinto di esibirsi, assisteremo ad un ironico doppio ritratto di esistenze un po' alla deriva, che rispecchiano le personalità opposte, ma tutto sommato meravigliosamente compatibili, dei due amici, uno tutto proteso a condurre l'automezzo ed all'apparenza completamente disinteressato alle considerazioni snervanti e senza fine del logorroico compagno di viaggio.
Ne scaturisce un piccolo film divertente e scientemente stralunato, costruito su una comicità grottesca e trattenuta che pare uscita o sottratta ai film del primo Jarmusch. Un film che ironizza sul concetto della famiglia, degli affetti, della necessità di coltivarsi miti e tendenze come riferimento utile a farci vivere una vita meno banale e squallida di quanto il destino ci possa riservare.
Circostanza che rende Watanabe, a capo della sua fantomatica casa di produzione familiare "Foolish Piggies Film", un irresistibile mattatore, nonché un esilarante ladro di cinema che riesce a riprodurre e citare, non senza un proprio tocco di sferzante ironia, l'arte di chi ha saputo cogliere le sfumature indelebili ed indimenticabili, le stesse che hanno reso il cinema un'arte a tutti gli effetti alternativa alle più tradizionali e nobili altre forme di narrazione e rappresentazione storicamente maturate nell'evoluzione della specie umana.
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