Regia di Roberta Torre vedi scheda film
Emanuela Martini,Cinema la cinema,Film Tv : Presentato a Venezia nella Settimana della critica,è stato uno schiaffo all'educazione un pò compassata della maggioranza dei film in concorso.E' appassionato come la vecchia scuola muta napoletana(citata con affettuosa ironia nei flash in bianco e nero alla "Sperduti nel buio"),provocatoriamente sbrindellato e ilare come i i film di John Waters(del quale riprende le esasperazioni cromatiche e il gusto della volgarità),sgradevole come quelli di Ciprì(che firma la fotografia) e Meresco.E',non solo uno dei film più inventivi visti a Venezia,ma anche uno degli esemplari più radicali del nostro cinema recente:"Tano da morire",il musical sulla mafia di Roberta Torre,musicato da Ninio D'Angelo(interpreto,lo scorso anno,del mediometraggio della Torre,"La vita a volo D'Angelo"),con un cast straordinario di impiegati,casalinghe,commercianti,nelle parti di uomini,donne,figli,parrucchiere,ballerini(anzi"cubisti")di mafia.La Torre ha coraggio da vendere e un sacco di idee di cinema che suppliscono con il colore e il rigore a ovvie limitazioni di budget.Teschi penzolanti ballano e scricchiolano su un fondo nero,a tessere una funzione che sta tra il coro greco e il momento mori;le mamme di mafia,tutte in fila dal parrucchiere,ripercorrono,tra il riso e il pianto,gli eventi che hanno condotto a un funerale(quello di Tano) e aun matrimonio(quello di sua sorella);gli uomini d'onore non si riuniscono cuoi in un sotterraneo,ma sfilani,cantano e pronunciano giuramenti sul palco di un night;La Vucciria canta la sua storia,in un numero di enfatica carnalità;e noi ridiamo.Alcuni(con il sense of humor che notoriamente ci contraddistingue) già rimproverano a Roberta Torre di far ridere con la mafia.Coeme se le idee non passassero anche attraverso la risata,soprattutto quando è slabbrata e sanguinante come una ferita.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta