Regia di Wes Craven vedi scheda film
Craven ci sa fare, ma "Nightmare" era un'altra cosa.
Sono un estimatore dei Nightmare diretti da Wes Craven, non solo per i loro pregi cinematografici, ma anche per le suggestioni, le atmosfere, e le tematiche che vi compaiono. In questo “Scream”, c'è tutta l'arte e la tecnica del suo creatore, ma pure manca quel fascino aggiunto, come l tema fecondo dell'incubo che si interseca con la realtà, i crimini rimossi e sepolti nel passato, e una certa partecipazione, o quasi compassione, per le vittime del male.
Qui la protagonista è praticamente la sola ad avere qualche lato positivo e attenuante, in particolare per aver peso la madre di morte violenta. Gli altri giovani del gruppo sono un'accozzaglia di personaggi negativi a vario titolo, almeno solo stupidi, e tutti antipatici. Alcuni di loro sono cinici e sadici. Insieme fanno uno spaccato per nulla edificante della gioventù a stelle e strisce, lontano da qualunque edulcorazione. Hanno molto in comune con gli adolescenti di “Nightmare”, solo che la situazione generale è peggiorata. Insomma, Craven è decisamente pessimista sulla gioventù americana, e quindi sul futuro del suo paese. Il regista sembra avercela anche con gli uomini, perché sono sempre incapaci e impacciati, e ancor più con i padri. Il papà della ragazza, in particolare, è praticamente una nullità, e rimane – anche metaforicamente - legato e imbavagliato dall'inizio alla fine.
I giornalisti, dal canto loro, sono una masnada di vampiri di fattacci e violenza da gettare in pasto alle fiere del pubblico. Il desiderio di risolvere un caso giudiziario non è dettato dal desiderio di giustizia, ma solo dalla voglia di un caso piccante e controverso da snocciolare a dosi nei loro servizi e interviste.
Un altro elemento che rema contro in questo “Scream” è, secondo me, il discorso teorico sull'horror, che finisce per innestare un elemento deterministico in una vicenda dovrebbe essere dominata dal terrore indeterminato e senza regole. Mancano, inoltre, certe ambientazioni originali e suggestive, e certe soluzioni visive, che avevano fatto la fortuna delle già citate pellicole precedenti.
Comunque, quello che non manca è un ritmo senza posa e una tensione che non molla mai fino alla fine.
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