Regia di Wes Craven vedi scheda film
Pochi film hanno influito alla storia di un intero genere proprio mentre il suo compimento sembrava definitivo, riuscendo perfino a modificarlo quel tanto che basta da creare un filone irrisolto e irrisolvibile. Scream, capolavoro a metà tra horror e commedia nera, c’è riuscito con il genere che predilige la massiccia presenza di serial killer. Pieno zeppo di ogni tipo di citazione cinefila riguardante l’horror, da Psyco a Nightmare, da Hellraiser a La casa di Raimi, è l’horror che ha maggiormente rivoluzionato il modo di fare questo tipo di cinema, aggiungendo dei notevoli clichè alla solita sceneggiatura riguardante serial killer. Williamson, sceneggiatore dal notevole talento, si mette a lavorare su un soggetto che ricorda da vicino le ossessioni cinefile del passato, con l’aggiunta di elementi moderni(telefoni, videoteche) e ne trae una delle migliori opere degli anni novanta. La trama di Scream ormai famosissima, inizia con il massacro di una giovane biondina. A precedere l’omicidio c’è una telefonata alla ragazza da un sinistro uomo che cerca di parlarle, e che la sta spiando, sfidandola ad un gioco sugli horror con unico premio la salvezza. Poi l’azione si sposta su una donna giovane, atletica, bella che vorrebbe passare qualche tempo con il suo fidanzato, ma anche per vari e incredibili motivi personali, non riesce ad amarlo al massimo delle sue potenzialità. La donna sarà il nuovo bersaglio del killer. Da ora comincia una grande caccia all’uomo condita con tentativi di sopravvivenza, di lei e dei suoi amici più cari. Ottimamente diretto dal maestro Wes Craven, è uno dei principali esempi di film di culto nella storia del cinema recente. Il film arriva proprio nel momento giusto: Siamo nel 1996, metà degli anni 90, da sempre considerati solo un secolo di transizione per poter chiudere il millennio il più in fretta possibile. E arriva proprio velocemente a scuotere le coscienze, girando e rigirando sullo stesso punto, fino a stancarsi e ritornare a giocare con i suoi personaggi. Alcune sequenze di questo capolavoro ormai passato alla storia sono celebri: oltre alla scena iniziale, la scena con le regole da seguire in un horror e poi lo splendido finale notturno che cita anche Donnie Darko, indirettamente. A Scream si deve anche la reinvenzione delle parodie horror, sparite nel tempo. Da qui infatti nascerà la saga, ormai celebre di Scary Movie che nel primo capitolo(visibilmente il più riuscito) sarà completamente basato su questo film di Craven. La sottile ironia di questo regista, che sembra molto british pur essendo americanissimo, è uno dei punti principali del suo cinema. Come nel famigerato e già citato Nightmare, il regista fa la parodia di se stesso e riesce spesso a cogliere nel segno anche quando sposa schermaglie sociali e si pone come nuovo modello di riferimento per horror che guarda veramente con occhio diverso. Ma ricordiamocelo, siamo in un horror, per quanto divertente e ironico. E infatti qui c’è un serial killer e che serial killer! La figura dell’uomo(o donna?) vestita con un vestitone nero e la maschera che ricorda L’Urlo di Muntch è ormai entrata di diritto nel linguaggio comune dell’horror e continua ad ossessionare generazioni di ragazzi che si cimentano nella visione di questo grande capolavoro senza età. Il cast è composto da giovani che da lì a poco sarebbero diventati grandi, come Arquette o la McGowan, o anche Neve Campbell. E poi, nel ruolo del preside, c’è un grande Henry Winkler(il Fonzie di Happy Days), non accreditato per quella parte. Ci vorrebbero intere pagine di un saggio per poter capire le suggestioni di natura stilistica che ha avuto il gran Craven per realizzare al meglio questo film. Scream è un film passionale, eclettico, allucinogeno, che provoca dipendenza. Una volta che lo hai visto non lo scordi più e lo rivedi più volte per poter finalmente tornare a sentire l’emozione di quel film che ti dà la sensazione di carica e di energia. Una scarica di adrenalina notevole mi prende sempre dopo aver visto questo film, tra i miei preferiti da sempre. E se un horror con un serial killer, che parla di ragazzi minacciati da un assassino mascherato che si riuniscono in case per poter parlare meglio e ripararsi, che vengono intervistati dalle tv locali riguardo al killer, che vengono massacrati ad uno ad uno fino ad un finale geniale, riesce a provocarmi queste emozioni vuol dire che Scream è veramente qualcosa di speciale. Ecco come si fa cinema nell’era di transizione. Ecco come si cambiano le carte in tavola per un genere centenario.
Ottimo.
Bravo e molto.
La bionda iniziale che dà inizio ad un clichè del genere.
Anche lei molto brava.
Nienta male, così come Rose McGowan.
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