Regia di Jules Dassin vedi scheda film
Come precisa la scheda redazionale, viene comunemente considerato “la cosa più vicina al neorealismo che gli americani abbiano mai fatto”; e si può aggiungere che, se avessero conosciuto anche loro i bombardamenti e le deportazioni, magari ci si sarebbero avvicinati un po’ di più. Ma forse il giudizio si capisce meglio rovesciando i termini: se De Sica avesse diretto un poliziesco, probabilmente sarebbe stato abbastanza simile a questo, cioè un film di genere con alcuni aggiustamenti di tiro. L’intreccio giallo non ha in effetti nulla di particolare, ma ci sono elementi innovativi (almeno nelle intenzioni): l’ambientazione in esterni, l’attenzione ai fatti della vita quotidiana, la voce off che si rivolge direttamente ai personaggi e ricerca la complicità dello spettatore. Però le facce sono troppo pulite, e l’inseguimento finale sul ponte di Brooklyn è troppo spettacolare. Comunque Dassin è un regista che merita stima.
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