Espandi menu
cerca
Possum

Regia di Matthew Holness vedi scheda film

Recensioni

L'autore

undying

undying

Iscritto dal 10 giugno 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 128
  • Post 42
  • Recensioni 3011
  • Playlist 58
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Possum

di undying
7 stelle

Dall'Inghilterra un raffinato dramma a tinte horror, che rappresenta l'esordio al lungometraggio di un attore/regista particolarmente dotato. Sorprendente, soprattutto, appare l'interpretazione di Sean Harris, attore di rara qualità.

 

locandina

Possum (2018): locandina

 

Philip (Sean Harris), di professione burattinaio, soffre di disturbi della personalità, destinati ad accentuarsi quando fa ritorno nella casa d'infanzia a Fullmarsh (Norfolk). La scomparsa di un quattordicenne nei boschi circostanti, associata al severo atteggiamento del patrigno Maurice (Alun Armstrong), non contribuisce di certo al recupero del suo equilibrio psicologico. Philip è ossessionato da un orribile pupazzo, Possum, un ragno gigante antropomorfo, con faccia umana. Tenta in tutti i possibili modi di liberarsene ma il fantoccio gli compare, inspiegabilmente, sempre dinanzi. 

 

Sean Harris

Possum (2018): Sean Harris

 

"Il pacco si aprì, e venne fuori l'uomo Possum, dalle lunghe gambe nere. Figlioli, correte! Mangerà e soffochera' qualsiasi bambino senza una madre."

 

Sean Harris

Possum (2018): Sean Harris

 

Esordio in regia (eccezion fatta la direzione di alcune serie televisive) per l'eclettico attore/sceneggiatore/compositore musicale Matthew Holness, qui alle prese con un film dalle fosche tinte e di difficile catalogazione. Horror solo di striscio, per la presenza di un perturbante, nonché agghiacciante, burattino dalle sembianze di uomo/aracnide. In realtà a colpire è il profondo stato di disagio mentale in cui versa l'indifeso e delicato protagonista, l'eccezionale Sean Harris, attore in grado di trasmettere allo spettatore un senso di malessere e di disaffezione (verso l'ottimismo) senza precedenti. La performance di Harris eccelle in tutti i sensi, soprattutto per quanto, e come, riesce a comunicare uno stato di crescente turbamento, facendo uso di gesti e posture che, via via che scorre il tempo (e quindi cala in uno stato ossessivo/compulsivo), lo accomunano a quelli di un autistico. Dotato anche di un calzante physique du rôle, per una conformazione labiale insolitamente cristallizzata in espressione di malcontento, Harris sostiene interamente una sceneggiatura altrimenti priva di approfondimento o di specifica appartenenza al genere horror. Possum è un film impegnativo, per certi aspetti anche disturbante sul piano psicologico, e richiede una visione più attenta alle sfumature esistenziali dello sventurato protagonista. 

 

Sean Harris

Possum (2018): Sean Harris

 

"Valle felice, dipinta di nero, tutti i bambini in un sacco. Saluta il sole e la luna, dì ciao al pallone nero."

 

Sean Harris

Possum (2018): Sean Harris

 

Il linguaggio (universale) del corpo

L'interpretazione di Sean Harris è semplicemente fenomenale. Eseguita dal protagonista con rara forma di immedesimazione e intensità di espressione -soprattutto con linguaggio non verbale (posture e atteggiamenti del corpo)- gli è valsa al Brooklyn Horror Film Festival (2018) la prima posizione, con consegna del premio come miglior attore. 

 

Sean Harris

Possum (2018): Sean Harris

 

Curiosità 

A Matthew Holness viene attribuita anche la partecipazione al cortometraggio Italia violenta, diretto da Sarah Appleton nel 2015. 

In Possum l'autore sceglie un contesto atemporale, privo cioè di riferimenti all'epoca del girato. Non è mai data occasione infatti di vedere nelle scene un telefono cellulare, un personal computer o qualunque apparecchio che possa ricondurre la vicenda ai nostri giorni. Questa intelligente opzione di messa in scena contribuisce a rendere poliedrico il disorientamento psicologico in cui versa il protagonista: quest'ultimo potrebbe infatti essere in qualunque parte del mondo, e in qualsiasi tempo, passato come futuro. Un escamotage che rende più significativo (e quindi più a lungo -negli anni a venire- d'effetto) il senso intimista del film.

 

scena

Possum (2018): scena

 

"Possum: il suo sguardo sembra quello della morte (...)

Madre, padre, che succede?

Possum, nero come la fuliggine.

Madre, padre, dove andare?

Lontano da Possum e dal suo sguardo.

Possum, con i suoi palloncini neri, ti mangerà a letto.

Guarda Possum.

Bambini, incontrate i suoi occhi senza vita.

Quando ti svegli, guardalo correre.

Ecco un sacco, cosa c'è dentro?

Cerca o si nasconde?

Puoi spiarlo, nel profondo?

Piccolo Possum, nero come il peccato.

Il sacco è aperto, cosa c'è dentro?

Uomo o ragno?

Ragazzino non perdere il sentiero, perché Possum vuole venire a giocare."

 

scena

Possum (2018): scena

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati