Regia di Taika Waititi vedi scheda film
Si può riderne? Del nazismo? Certo che sì, l’abbiamo già fatto molte volte. Perché? Perché le idee naziste fanno ridere. Fanno ridere le tragedie procurate dal nazismo? No. Infatti non è di quello che si ride dentro questo piccolo e gentile film. Si ride molto di Hitler: l’Hitler di questo film è a mio avviso il migliore in assoluto dopo quello di Charlie Chaplin. Perché? Perché è tutto nella testa di un bambino, così come bambina è stata realmente la Storia prima che gli spasmi muscolari della crescita Le procurassero i necessari anticorpi.
E perché il vero alter-ego del piccolo Joseph protagonista del film e il suo amichetto Yorkie, il peggior baby attore che abbia mai visto in vita mia, ed è lì il segreto della riuscita (se riuscita è) di “Jojo Rabbit”: tutti bambini. Bambini sono gli occhi e le mani che disegnano “Yuhuu Jews”, il trattato antropo(il)logico sugli ebrei che Jojo costruisce con infantili tratti di matita. Bambina (poco più) è la Danza che libera, mentre Adulti (o poco meno) sono coloro (la bellissima Scarlett, il virtuoso Sam) che si attardano ad insegnare cose che quei bambini sanno già danzare sin dalla nascita., sacrifici necessari, inevitabili, e al tempo stesso superflui, eccessivi come una cena a base di carne di Unicorno mentre il mondo mangia bucce rafferme di patata.
Riderne? Sì, va bene. Speriamo che lo proiettino anche a Predappio.
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