Regia di Taika Waititi vedi scheda film
Gran bella idea, quanto problematica da tradurre in pellicola per i delicati contenuti di fondo, che miscela Il Grande Dittatore di Charlie Chaplin a La Vita è Bella di Roberto Benigni. L'orrore o, meglio, la distorta speranza e fiducia totale negli ideali nazisti vista da un giovane ragazzino. Taika Waititi sceglie la via della (finta) commedia brillante e satirica per raccontare la tragedia dell'ideologia hitleriana. Partendo dalle divertenti riunioni della Hitler-Jugend, dove si scherza e si gioca con l'intento di manipolare le giovani menti, opera un ribaltamento dei valori in campo mostrando in allegria le mostruosità del regime, così come i nazisti tentano di instillare, all'insegna del divertimento, la follia alla base del loro credo circa la superiorità della razza ariana e la necessità di steriminare gli ebrei.Il piccolo protagonista, che immagina di avere al fianco un amico immaginario dalle sembianze di un Adolf Hitler farsa di sé stesso, dovrà ricredersi, innamorandosi di una giovane ebrea per la quale finge di non provare sentimenti fino alla caduta del regime sotto il bombardamento americano..
Ne esce, alla fine, il crollo degli ideali e dei sogni di infanzia su cui, tuttavia, si apre la via per la fondazione di una nuova civiltà multietnica. Montaggio da pulp, ritmo serrato. E' una macchietta che contiene in sé un ottimo contenuto di fondo. Candidato a sette premi oscar, si è aggiudicato la statuetta per la migliore sceneggiatura non originale (è un adattamento da un romanzo di Christine Leunens). Sicuramente da vedere.
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