Germania 1945.
Le giornate del decenne e indottrinato Johannes "Jojo Rabbit" Betzler trascorrono 'spensierate' fra un campo scuola della gioventù hitleriana, le cure materne e l'amico immaginario con le fattezze del Führer.
Un giorno però Jojo scopre che la madre sta offrendo asilo a una ragazza ricercata dalla Gestapo. Questo incontro rivoluzionerà la vita del bambino portandolo a comprendere una nuova realtà.
Nonostante le preziose e visionarie bizzarrie di questo film, ci troviamo davanti a un vero e proprio Bildungsroman.
Un racconto di formazione che utilizza simboli, metafore, e lo spettacolo, fermandosi sempre un passo prima del musical, per restituirci una realtà altrimenti difficile da raccontare, e da confessarsi. Waititi waititizza il racconto Come semi d'autunno della scrittrice belgoneozelandese Christine Leunens, e si porta a casa l'oscar e il BAFTA 2020 per la miglior sceneggiatura (più che meritati). Il film funziona ed emoziona, la sceneggiatura fila via come pane sul burro. Ottimi la fotografia, il montaggio, gli effetti speciali.
Il cast poi è sfolgorante: i giovanissimi Roman Griffin e Thomasin McKenzie duettano con un affiatamento che si stenterebbe a richiedere a dei consumati professionisti; Scarlett Johansson è deliziosa; il regista riesce a scrivere e a impersonare un Hitler trasfigurato dalla lente dell'infanzia.
Il doppiaggio è commovente.
Un incasso globale di 90,3 milioni di dollari (4 milioni di Euro solo in Italia).
Uno di quei film che ti resta addosso.
E Bowie, nei titoli di coda, canta bene perfino in tedesco.
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