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Le due inglesi

Regia di François Truffaut vedi scheda film

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La recensione su Le due inglesi

di steno79
8 stelle

Agli inizi del Novecento Claude, un giovane francese, diviene amico di Anne, una ragazza inglese in vacanza in Francia, che lo invita a trascorrere un soggiorno con la sua famiglia nel Galles per l'estate. Claude accetta,  e comprende che Anne vorrebbe farlo fidanzare con la timida e insicura sorella Muriel; quando Claude si innamorerà effettivamente di Muriel, le rispettive famiglie si opporranno, decidendo infine che i due giovani trascorrano un anno lontano l'uno dall'altra per potersi chiarire sui rispettivi sentimenti. Nel frattempo, mentre Muriel diventerà ossessionata da Claude, il ragazzo avrà esperienze con altre donne e finirà per avere anche una relazione con la stessa Anne...

Truffaut torna a filmare un romanzo di Henri-Pierre Roché, che già gli aveva fornito lo spunto per il suo film più famoso, Jules e Jim del 1962. Anche qui la trama parla di un triangolo amoroso, dove l'accento non è posto sugli aspetti romantici, ma sulle difficoltà concrete del vivere una relazione, con desideri conflittuali da parte dell'uomo e della donna, incomprensioni, rimpianti e qualche fuggevole attimo di felicità. La visione dell'autore sembra essere divenuta più pessimista, con la consapevolezza che i giovani spesso non riescono a comprendere chiaramente se stessi e i loro desideri in campo affettivo, con una ricaduta non proprio positiva sulle loro relazioni, che procedono in maniera instabile e traballante. Questo risulta particolarmente vero per Claude e le due sorelle, poichè sembra che l'amore sia continuamente alla loro portata, ma che essi non riescano ad afferrarlo per una mancanza di consapevolezza sulla maniera di relazionarsi con l'altra persona.

Il film è molto bello a livello visivo, con una fotografia a colori del fidato collaboratore Nestor Almendros che a tratti ricorda la pittura impressionista e che spesso seduce l'occhio con composizioni armoniose e suggestive; è ben sviluppato nella sceneggiatura e nella caratterizzazione dei personaggi e probabilmente, pur essendo molto meno famoso del mitico Jules e Jim, rispetto a quel film non perde poi molto nell'intensità emozionale complessiva della trama, anche grazie alle due ottime ed inedite interpreti inglesi Kika Markham e Stacey Tendeter e ad un Jean-Pierre Leaud utilizzato su un registro più grave del solito, che conferma una maturità di interprete che aveva lasciato intravvedere già dai tempi dei "Quattrocento colpi". E' un film in linea con un classicismo ormai distante dalla Nouvelle Vague, che sembra fosse tra i preferiti dello stesso Truffaut, che rimase molto deluso dall'accoglienza fredda riservatagli dal pubblico dell'epoca; in seguito è stato giustamente riconsiderato ed è una pellicola onesta e sincera sul tema della difficoltà di vivere il sentimento amoroso. A tratti troppo letterario nel commento off tratto dal romanzo di Roche', di cui Truffaut vuole riprodurre in maniera fin troppo dettagliata molti brani, e in qualche scena anche nei dialoghi e nei monologhi,  come quello famoso di Muriel che descrive il peccato della masturbazione con un linguaggio veramente troppo romanzesco. 

voto 8/10

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