Frank, esperto ladro di diamanti, ormai stufo della vita criminale, decide di crearsi un futuro con Jessie, una donna dal passato burrascoso e in cerca di un uomo con cui possa costruirsi una famiglia. Prima di realizzare il suo sogno, però, Frank è costretto a mettere a segno un ultimo e importante colpo da 800 mila dollari, denaro che per lui sarà un vero e proprio lascia passare per il paradiso da lui tanto agognato. Sfortunatamente, per l' esperto scassinatore di casseforti, uscire dal giro non sarà una passeggiata.
Esordio clamoroso per il bravissimo Michael Mann, autore spesso sottovalutato nonostante la qualità altissima di quasi ogni sua pellicola ( " Manhunter: Frammenti di un omicidio" e " Heat - La sfida ", gli esempi più gettonati). Con questo suo primo lungometraggio, il talentuoso cineasta firma un noir in piena regola, ponendo i primi mattoni che andranno a costruire il suo stile personalissimo ed estremamente raffinato. Il personaggio della storia è Frank - interpretato magnificamente da un grintoso James Can - un uomo che, dopo svariati anni vissuti nel crimine, tenta di redimersi e di ripulirsi dallo sporco una volta per tutte. La ricerca della cosidetta redenzione - uno dei temi classici del genere nero per eccellenza - innescherà qui un meccanismo narrativo che, seppur lineare, sarà utile al fruitore per comprendere le varie sfaccettature psicologiche di ogni singolo personaggio; a dispetto di uno svolgimento piuttosto classico,difatti, la sceneggiatura opta per un registro compassato, dove i dialoghi - frizzanti e mai banali-, i rapporti interpersonali e i silenzi interiori acquisiscono un' importanza fondamentale. Su tutto questo si eleva la regia di Michael Mann che, oltre ad una fantasia ed una precisione millimetrica nel descrivere le varie fasi di scassinamento ai danni delle robuste e inscalfibili casseforti, realizza un' atmosfera avvolgente e calda grazie ai colori partoriti dalle luci al neon e, naturalmente, agli incredibili scorci metropolitani e tentacolari che si perdono nella notte. Molto anni 80 e synthwawe( azzeccatissima la colonna sonora strumentale realizzata dai sempreverdi " Tangerine Dream"), " Strade violente" non è solo una pellicola raffinata e coinvolgente, ma anche una vera e propria fonte di ispirazione per svariati film futuri ( " Drive" di Refn, l' accostamento più lampante).
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