Regia di Maxwell Shane vedi scheda film
La realtà è un sogno o i sogni aiutano a vivere la realtà?la marzullata è quantomai pertinente in questo thriller in cui un musicista ha un incubo notturno in cui uccide un uomo e il giorno dopo scopre che tutto quello che ha sognato invece era terribilmente reale.Dopo il notevole incipit in cui c'è un evidente e perseverata citazione del labirinto di specchi de La signora di Shanghai di Welles,l'indagine è fatta a ritroso e il nostro musicista grazie a un cognato poliziotto riesce a svelare l'arcano(un vicino era riuscito a ipnotizzarlo per fargli commetterel'omicidio).Il film è teso come una corda di violino con un uso sapiente di atmosfere cangianti e con un paio di buoni protagonisti tra cui Edward G.Robinson dà un saggio della ua enorme classe mentre il giovane McCarthy riesce ad avere la giusta faccia perpelssa per tutto quello che gli capita.Un buonissimo esempio di thriller anni 50 realizzato con grande cura e con una suspense sempre viva...
nella parte del poliziotto sembra neanche sforzarsi più di tanto
assolutamente non male
brava
regia secca senza fronzoli a parte la citazione iniziale
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