Regia di José Mojica Marins (Zé do Caixão) vedi scheda film
Il film migliore del ciclo dedicato a Zé do Caixão, diretto e interpretato da Marins, qui all'apice delle sue potenzialità artistiche...
Zé do Caixão (José Mojica Marins) è sopravvissuto, e dopo una cura di riabilitazione viene anche assolto dalle accuse di omicidio, vittime alcuni paesani, pertanto rimesso in libertà. Sei donne del vicinato scompaiono misteriosamente e di nuovo gli abitanti sospettano (giustamente) del sadico becchino. Zé ha infatti sequestrato le ragazze e le sottopone ad inaudite prove di sopravvivenza utilizzando enormi ragni e serpenti per torturare le fanciulle. Ossessionato dalla "continuità del sangue" cerca infatti di selezionare quella più adatta a darle un erede. La trova in Laura, figlia del colonnello della polizia.
Il seguito di A mezzanotte prenderò la tua anima si rivela opera ancora più compiuta, nonchè punta di diamante della (intera) filmografia di Marins che qui si sbizzarisce mettendo in scena momenti di grande cinema; intanto ingaggia attrici formose e molto più attraenti rispetto al primo capitolo, inoltre nell'interpretare Zé do Caixão il regista mostra qui una maggiore padronanza di sé, destinata poi a confluire in pellicole metacinematografiche successive (tipo Il risveglio della bestia) nelle quali compare nei panni di se stesso. Questa notte mi incarnerò nel tuo cadavere prende il titolo -come il predecessore- dalla maledizione lanciata da una delle vittime di Josefel, e Marins riesce a cementificare la poetica macabra e visionaria di cui è dotato (esemplari i colpi di genio tipo gli occhi iniettati di sangue di Zé quando sta per scattare la sua implacabile furia), che può qui scatenarsi nell'incredibile sequenza girata a colori ed ambientata all'Inferno: luogo nel quale Zé sprofonda (durante uno dei suoi allucinanti incubi) per assistere come testimone alle spaventose torture destinate a condannati urlanti ed eseguite da diavoli armati di frusta, forcone, punta e martello. In questa dantesca rappresentazione dei supplizi -mentre sulfuree esalazioni di gas ed improvvise esplosioni fanno da accompagnamento ai disumani lamenti dei peccatori- sta tutto il succo del cinema fantastico tout court di Marins, debitore in più contesti (non fosse altro che per affinità elettiva) al padre del cinema "visionario" Georges Méliès.
Distribuzione italiana
Enrico Ghezzi (il 28 Settembre 1997) propone questa perla nottetempo, inserendola nel palinsesto di "Fuori orario": è una delle prime (se non la prima in assoluto) pellicole di Marins a circolare in Italia (nella versione in lingua originale con sottotitoli). La stessa che -in anni più recenti- la Dynit inserisce nel cofanetto di Dvd (vol. 1 di 3) dedicato al regista. Oltre all'ottima qualità video (nel formato televisivo 4:3) eccezionale è anche il reparto extra composto da: art gallery, making of, galleria di trofei, trailers, Meu destino em tua maos, O universo de Mojica Marins. Ancora: interviste a Jose Mojica Marins, Lucchetti, Cid Vale e Rogerio Brandao. Durata della versione (con due minuti di presentazione a cura dello stesso Marins): 1h46m05s.
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