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L'appartamento

Regia di Billy Wilder vedi scheda film

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Eliaabbondanza

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La recensione su L'appartamento

di Eliaabbondanza
10 stelle

Un classico della commedia americana, con un Jack Lemmon impagabile e una Shirley mclaine deliziosa.

L' Appartamento è la commedia più feroce e più amara che si possa individuare nell'itinerario di Billy Wilder: se in A qualcuno piace caldo il regista americano (assieme al suo sceneggiatore di fiducia I.A.L. Diamond) calcava di più sull'ingranaggio comico, a base di situazioni paradossali, travestimenti e scene romantiche,  qui punta di più sulla satira , non rinunciando però alla sua vena drammatica ( il cui valore era stato dimostrato in opere straordinarie come Giorni perduti, trattato suggestivo e angosciante sulla dipendenza da alcool,  e  L 'asso nella manica), ottenendo un ottimo miscuglio tra risata e commozione, e aumentando così il piacere e  il coinvolgimento dello spettatore. Il comico lascia spazio, senza infierire, al drammatico,  e  viceversa. I due generi si inseguono e susseguono durante tutta la pellicola, dando risultati memorabili. Infatti le parti più irresistibili avvengono quando, nelle scene tragiche, il regista lascia spazio a qualche ridicolo particolare( che suscita la risata in una scena altrimenti serissima, come quando Shirley MacLaine racconta la sua sfortuna in amore, che l'ha portata a tentare di compiere il gesto estremo, mentre gioca a carte con j. Lemmon) ,o quando nelle scene più esilaranti inserisce la presenza di qualche amara riflessione( sulla vita,  sul lavoro,  sull'amore) che interrompe il temporaneo divertimento, portando lo spettatore dalla risata al sorriso appena accennato, facendolo pensare, riflettere, e  facendogli capire  che dietro ad un elegante e velata ironia ci sono più denuncia sociale ,  malinconia e senso di afflizione ( quello che si prova quando si capisce di aver perso un occasione importante, o quando ci si trova ad avere a che fare con il temporaneo fallimento in un qualsiasi campo o mestiere) di quanto in realtà possa apparire. Chi meglio dell' Appartamento ha saputo far vedere la vita squallida e monotona di un impiegato senza famiglia o amici? Chi meglio dell' Appartamento ha saputo ironizzare sull'opulenza e sull'abuso di potere dei direttori d'azienda?  E chi  meglio dell'Appartamento ha saputo mostrare i problemi e le difficoltà che circolano tra i vari rapporti umani,  l'ipocrisia della società americana (che Wilder rappresenta ingiusta e spietata con la stessa grandezza con cui aveva criticato il mondo del cinema nel capolavoro assoluto Viale del tramonto e quello del giornalismo nell'altrettanto straordinario L'asso nella manica, anche se qui, al contrario delle due opere appena citate, si conclude tutto per il meglio)? L'Appartamento è un film che, proprio per questo, resterà immortale,  così come solo i grandi film sanno fare.  È questo il bello del cinema, del grande Cinema, che resta e resterà per sempre nel cuore della gente che lo ha amato,  quel cinema che, con il passare degli anni, dei decenni,dei secoli , resterà sempre intatto,

nella sua pellicola in bianco e nero, assieme al micromondo che rappresenta e ai suoi personaggi, in cui ci si riconosce e a cui ci si affeziona. É la presenza di pellicole come questa che mi porta a criticare con più asprezza tante altre commedie(di ieri o di oggi) , comunque sufficientemente buone ( ma lontane dalla magia, dalla cattiveria e assieme dall'eleganza di molti film di Wilder). È l'esistenza di film come questo che mi fanno vivere la vita con più leggerezza e allegria, facendomi capire che essa vale la pena di essere vissuta.  Perché questo è il cinema: speranza, illusione, miglioramento delle nostre misere vite ( è proprio il titolo di un film in programmazione a far tornare, seppur per breve tempo,  il sorriso sul volto dello spossato C.C.Baxter). Ma forse sto dilagando troppo...

 Benché sia facile riconoscersi nel ruolo interpretato da Jack lemmon,  è più difficile ammetterlo! Servile, immorale, generoso con i suoi superiori solo per far rapida carriera senza il minimo sforzo o difficoltà (lavorativa), un uomo che non affronta i propri ostacoli, ma tenta di scavalcarli con l'aiuto degli altri. Eppure, nonostante tutti questi difetti, C.C.Baxter non risulta affatto una persona negativa : l'interpretazione di Jack lemmon regala umanità e simpatia al personaggio , creando una specie di legame, di complicità con lo spettatore. Così l'insieme delle azioni umilianti e mortificanti a cui si riduce per fare carriera risultano essere solamente un innocua situazione che non si riesce a controllare (in parte , stando a quanto spiegato da Baxter al capoufficio, cosa vera). L'amore, però,  capovolge le carte in tavola: Baxter è infatti innamorato di una delle addette all'ascensore( una deliziosa, dolce e ammaliante Shirley MacLaine, qui in stato di grazia), e questo porterà a tanti colpi di scena,in bilico (come ho già detto) tra comicità e commozione: la risata che si si tramuta in lacrime, e le lacrime che si tramutano in risata, dapprima flebile poi( a volte) mano a mano sempre più sonora.Ecco la potenza del cinema che torna, in questa recensione, a far parlare di lei...

Per concludere: il ritmo è perfetto, i personaggi secondari uno più riuscito dell'altro ( spicca, ovviamente, il cinico e senza scrupoli Fred Mac Murray, già utilizzato da Wilder nel capolavoro del cinema noir La fiamma del peccato con esiti altrettanto sorprendenti), la colonna sonora ottima, la trovata della racchetta da tennis utilizzata come scolapasta geniale. In seguito la coppia Lemmon- Wilder  ci regalerà altre perle di cattiveria, ritmo e comicita(penso sopprattutto a Non per soldi ma per denaro, dove si crea l'irresistibile coppia lemmon - Matthau,  o a Prima pagina, rifacimento di un film diretto da un altro mostro del genere, Howard hawks, la Signora del venerdì : caso raro in cui, almeno secondo il mio modesto parere, il remake supera l'originale) ma questa rimane, indiscutibilmente, la loro vetta, la loro summa artistica,il loro film migliore( superiore perfino di A qualcuno piace caldo!) .

Ps: da personale antologia la sequenza in cui Baxter, spossato dopo una giornata di lavoro e di assenza "forzata " dal suo alloggio si siede sulla poltrona  e si accende la televisione, imbattendosi però solamente in programmi violenti e stressanti( scena che ricorda, per certi versi, una sequenza di Un re a New York di Charlie Chaplin,  film oggi poco ricordato rispetto alle vette del cinema chapliniano, e forse sottovalutato). Quando finalmente annunciano il film Grande hotel, che potrebbe fargli passare due ore rilassanti e senza pensieri, l'inizio della pellicola in questione viene continuamente rinviata a causa di ridicoli e irritanti spot pubblicitari.

Voto :10.

 

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