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L'appartamento

Regia di Billy Wilder vedi scheda film

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La recensione su L'appartamento

di Antisistema
10 stelle

A Qualcuno Piace Caldo (1959), viene considerata la miglior commedia di Billy Wilder ed un recente sondaggio sembra dar forza a tale tesi visto che la BBC decise di indire una votazione nel 2016 per eleggere la miglior commedia di sempre, e la pellicola Wilderiana si collocò al primo posto. Ora, quel film è eccezionale ed ha una battuta finale bellissima, ma se qualcuno mi puntasse una pistola alla testa obbligandogli a dire quale commedia di Wilder è la migliore, io risponderei senza alcuna esitazione l' Appartamento del 1960. A molti sembrano che le mie scelte ed opinioni derivino dal fatto di voler fare a tutti i costi il bastian contrario, ma sinceramente sin dalla prima visione agli occhi del sottoscritto questa pellicola m'è sembrata l'apice del regista (almeno nelle commedie), nonchè l'unica altra sua opera in grado di rivaleggiare con il titanico Viale del Tramonto (1950) e quindi davo per scontato che fosse praticamente considerata la migliore tra le sue commedia, ma così non è invece. 

 

Baxter (Jack Lemmon) è un contabile presso una grande compagnia assicurativa di New York e arrotonda lo stipendio affittando il suo appartamento ai suoi dirigenti d'ufficio per scappatelle extra-coniugali. Da tempo il nostro Baxter però è innamorato di Fran Kubelik (Shirley MacLaine), la dolce ragazza dell'ascensore cha lavora sempre enlla stessa compagnia e che purtroppo scopre essere l'amante del capo del personale Jeff Sheldrake. Costui, capendo subito che in realtà Baxter ha ricevuto gratificazioni dai suoi dirigenti solo per aver dato in affitto a loro il suo appartamento, minaccia velatamente di silurarlo se non gli concederà l'uso del suo appartamento ed in cambio darà al ragazzo una promozione ai piani alti. Baxter riluttante inizialmente, decide di accettare la proposta. 

 

Conl'' Appartamento la commedia umana Wilderiana raggiunge il suo zenit; poichè il regista riesce a mescolare dramma, satira, commedia, e romanticismo, in un cocktail che solo con una sceneggiatura partorita dal suo genio (insieme al suo collaboratore I.A.L. Diamond)  poteva funzionare così perfettamente, pur avendo una marea di ingredienti provenienti da tanti generi così diversi (se non in netto contrasto addirittura) tra loro. C'è da fare una specificazione in proposito; Billy Wilder non ha mai considerato l' Appartamento come una commedia (men che meno una commedia sentimentale come qualcuno la etichetta), ma dal regista è sempre stata considerata un film drammatico; in effetti visto il tono dell'opera (impregnato di una forte satira nera), nonchè la pesantezza di talune scene che ben poco in effetti hanno a che fare con la commedia (in primis il personaggio della MacLaine e in special modo un forte gesto che compie), gli verrebbe da dare ragione. In sostanza qualsiasi catalogazione in un genere di una pellicola unica, originale e perfetta come questa, significa solo svilirla della sua forte carica innovativa.  
Di sicuro l'Appartamento insieme a Baciami Stupido (1964) e Non per soldi... Ma per Denaro (1966), risulta essere la commedia più nera e cinica di Billy Wilder per via della molteplicità delle tematiche (molte delle quali sono perfettamente attuali dopo 60 anni) che spaziano dall'arrivismo umano, agli arrampicatori social sino ad arrivare a mettere in scena una vita sacrificata per il lavoro, per poi essere il nulla sul piano dei rapporti e dei sentimenti umani.

Qualora poi vi fossero delle relazioni interpersonali (seppur filtrati sempre da un tono leggero da commedia), sono sorretti alla base dal mero opportunismo e da grande meschinità.

In tale pellicola ne esce una grande Sciarada sociale di datori di lavoro che sfruttano i loro dipendenti anche fuori dal loro orario lavorativo e capi che sono all'apparenza integerrimi per poi macchiarsi dei tradimenti borghesucci tipici di tale classe sociale. Tutti hanno famiglia e hanno una maschera rispettabile innanzi agli altri, poi fuori dall'ufficio, si mostrano per come sono veramente.

L'essere umano in tutto questo marasma caotico dov'è finito? Semplicemente è scomparso del tutto, inglobato da meccanismi sociali che ci costringono a vivere nolenti o volenti una non-vita, se si vogliono raggiungere posti di lavoro più elevati (l'inquadratura delle scrivanie che si perdono sullo sfondo via via sempre più piccole, riassume con una semplice immagine l'alta competitività della società odierna capitalista e verrà presa pari pari da Welles nel suo film Il Processo).
Wilder pur essendo un regista classico, gli si deve riconsocere di saper scrivere sceneggiature illegali, poichè non so come ci riuscisse e non so da chi abbia mai preso queste doti nascoste, è riuscito sempre scrivere dialoghi che riescono a plasmare dei perfetti ritratti umani a tutto tondo. In tutto questo c'è da dire che è aiutato da due attori magnifici, in primis Jack Lemmon che dopo il successo di A Qualcuno Piace Caldo, appena Wilder gli propose un'altra commedia da girare con lui, l'attore subito lo stoppò dicendo che per lui avrebbe recitato anche l'elenco telefonico (questo fatto dimostra come Lemmon fosse non solo un attore di gran talento, ma anche un intelligente amante del cinema). Come protagonista femminile, Wilder dopo i casini combinati da Marylin Monroe sul set del film precedente, nonostante le proposte dell'attrice di interpretare il film, decide di affidare la parte a Shirley MacLaine; scelta vincente. Non solo tale attrice è nettamente superiore come capacità recitative (nonchè molto più azzeccata per tale ruolo) rispetto alla Monroe, ma è la perfetta eroina femminile che si fà portatrice della visione Wilderiana della vita visto che è un incrocio tra l'imprevedibilità di Marylin Monroe e la dolcezza umana di Audrey Hepburn; in sostanza racchiude in sè il meglio delle due attrice, aggiungendo di suo il carattere forte che l'ha sempre contraddistinta nei suoi personaggi. MacLaine è capace di gesti folli che possono portare sia alla comicità che al dramma e sia di esprimere una forte dolcezza umana di una ragazza destinata ad essere trattata a livello umano sempre come la ruota di scorta di un altro (come non si può provare dolore per il centone che il capo dei dirigenti della compagnia sgancia alla MacLane e questa piange perchè si sente trattata come una prostituta?). Non le diedero l'oscar (premiando una scialba Elisabeth Taylor), ma fortunatamente a Venezia le diedero una meritata Coppa Volpi per la sua splendida interpretazione. 


Un film arguto (Wilder lo è sempre stato) e con temi di attualità ancora oggi, che all'epoca fortunatamente sbancò al botteghino ed ebbe vari oscar tra cui miglior film, regia e sceneggiatura. Nonostante le titubanze di Wilder alla fine pubblico e critica, premiarono e apprezzarono la coppia protagonista e la loro chimica sullo schermo. 

L' Appartamento resta l'ultimo capolavoro totale di Wilder, il regista successivamente girerà altre pellicole di indubbio valore e anche un altro capolavoro (Baciami Stupido), ma non tornerà mai più su tali livelli. 

 

Jack Lemmon, Shirley MacLaine

L'appartamento (1960): Jack Lemmon, Shirley MacLaine

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