Regia di David Lynch vedi scheda film
Ecco un esempio di TV di qualità da imitare, che col passare del tempo rimane sempre più neccessario per il piccolo schermo. La trama e l'argomento non sono poi così dissimili da decine di altre serie di allora e di oggi, ma la realizzazione è quella che fa la differenza. E' questa che rende il racconto avvincente e assolutamente non banale o superficiale. Quasi quasi se dico banale e superficiale, dico TV... Il regista dà inoltre un timbro di sobrietà ad un argomento (l'omicidio di una ragazza) che di per sé potrebbe fornire eccessi morbosi e sadici a non finire. Si parla anche dei dettagli del turpe fatto, ma senza mai cadere in queste due trappole. Casomai, a mano a mano che si svelano i retroscena del delitto e l'identità della vittima, ne esce un sentimento di disillusione per le perversioni e i vizi che a volte si nascondono dietro a una facciata di innocenza. Quella ragazza così carina, sorridente, leggiadra, che fa innamorare o intenerisce un po' tutti, in verità non è proprio quello che sembra dall'esterno. Il regista sembra anche dire: genitori, attenzione a idealizzare i vostri figli, a vederne solo i lati positivi, e a negare a priori che possano averne di oscuri; meglio vigilare e osservarli senza pregiudizi positivi. In generale, il film e i successivi episodi aprono uno spaccato sui segreti che si possono celare nelle piccole comunità di provincia, dove vi possono essere, dietro la facciata, odi e tensioni che covano e minacciano di esplodere in ogni momento. I personaggi sono definiti bene, anche quelli di contorno.
Un elemento vorrei rilevare ora. Solo alcuni degli episodi della serie sono diretti da David Lynch e scritti dallo stesso e dal bravo Mark Frost. Questi sono sicuramente di alto livello. Quando il regista è un altro, e lo sceneggiatore anche, ecco che si sente subito, e la mediocrità televisiva è accovacciata alla porta. E' il segno che la qualità di un prodotto non sta nella ricetta, ma in chi la cucina.
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