Regia di Leonardo Pieraccioni vedi scheda film
"Se son rose sfioriranno". La battuta sancisce perfettamente le sorti della commedia: si ride, ma solo per i classici meccanismi legati alla parolaccia toscana. Troppo poco.
Un pacioso Pieraccioni affronta un argomento maturo spolverando gli scheletri nascosti nell'armadio della sua vita sentimentale per scoprire che alla fine è inutile recriminare su quanto accaduto nel passato. Idea carina, piena di spunti e di possibili riflessioni, ma il regista e attore non riesce a dare sufficiente verve alla commedia, rimanendo su un piano comico indeciso: non è (abbastanza) scoretto, ne (abbastanza) maledetto, ne (abbastanza) tascanaccio, ne (abbastanza) elegante, ne abbastanza altro. E questa indecisione si percepisce perfettamente, con il risultato che il film strappa si alcune risate, ma scorre piuttosto piatto, senza acuti, suggerendo agli spettatori la classica affermazione finale "il solito filmetto di Pieraccioni". Un vero peccato, proprio perché le premesse per fare bene c'erano tutte. Non basta più il budello di tu' ma' per far ridere in città, tanto per chiarire. Scialbo.
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