Regia di Elio Petri vedi scheda film
Nel giorno della sua promozione a capo della Squadra Omicidi della polizia, "il dottore" (Volontà) uccide la sua ricchissima amante, rea di averlo ripetutamente umiliato. L'uomo lascia indizi ovunque ma i suoi colleghi, "burocrati" e "questurini" come li appella lui stesso, si rifiutano di vedere l'evidenza.
Il capolavoro di Elio Petri e Ugo Pirro è un racconto kafkiano sulla dialettica tra potere e impotenza. Al motto "repressione è civiltà", il capo della sezione omicidi inneggia a pratiche irregolari, incita i controlli, fomenta le delazioni, stimola le intercettazioni telefoniche, non esita a violare la legge durante sommari interrogatori. Con questi strumenti espressivi l'opera di Petri tratteggia un quadro assai grottesco dell'ipocrisia che dilaga nella stanze del potere, muovendosi tra registri grotteschi, flashback dannunziani e sferzate di violento cinismo. Impressionante per la sua assoluta qualità la prova di Volontè, premiato con col Davide di Donatello. Memorabili le musiche di Morricone.
Premio Oscar nel 1970 per il miglior film straniero. Nastro d'argento nel 1971 per la miglior regia e per il miglior attore (Volontè). Grolla d'oro 1970 a Volontè come migliore attore.
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