Regia di Elio Petri vedi scheda film
Un’amante bella e complicata (Florinda Bolkan), disponibile ad assecondare fantasie e a scatenare un sordo risentimento sessuale, viene uccisa per una delirante sfida alla legge, per verificare un grottesco teorema sull’inviolabilità del potere. Capelli schiacciati dalla brillantina, vestiti banali come le sue certezze (“repressione è civiltà” ), occhi che, a seconda dell’interlocutore, si illuminano di arroganza o si ammorbidiscono compiacenti: l’assassino è un borghese piccolo piccolo, un mostro ipocrita, un uomo presuntuoso, tarato e succube. È un cittadino insospettabile perché è un poliziotto, appena promosso alla direzione dell’ufficio politico della questura di Roma. Il bravissimo Gian Maria Volonté interpretando questo eroe nero, ossessivo e ossessionato, plasma uno dei personaggi più emozionanti della sua prestigiosa carriera. Il regista Elio Petri, con la preziosa collaborazione dello sceneggiatore Ugo Pirro, rielabora l’aria cupa degli anni Settanta in una parabola caustica percorsa da incubi e suggestioni kafkiane. Fondamentale la colonna sonora di Ennio Morricone.
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