Regia di Elio Petri vedi scheda film
Stupisce la cocente attualita'di questo film che anagraficamente ha circa 40 anni.Ebbene sono passati 40 anni e ancora si discute sul potere e la legge e su come i potenti si pongono di fronte alla legge.E siamo gli unici in cui le quattro più alte cariche dello Stato possono confessare crimini inenarrabili in eurovisione senza per questo poter essere arrestati e nemmeno processati.Ci hanno detto che è necessario per far lavorare bene l'esecutivo in cui qualcuno ha parecchi carichi pendenti.Ha senso allora quello che è scritto a caratteri cubitali nei tribunali" La legge è uguale per tutti"?No,forse oggi no o almeno dovrebbero correggere,dovrrebbero scrivere che la legge è uguale per tutti meno che per quattro(e di questi quattro tre sicuramente non usufruirebbero di tale beneficio).Del resto questa è la terra del "lei non sa chi sono io",terra in cui un ministro fermato a 230km/h sull'autostrada vorrebbe che chi ricopre certe cariche non debba sottostare a tali limiti.Ecco di questo parla il film di Petri e lo fa con quasi 40 anni di anticipo,con un ironia caustica arrivando al sarcasmo nei confronti della società di allora.Il Dottore(così viene chiamato da tutti il personaggio interpretato da Volontè)compie un delitto tremendo,cosparge la scena del crimine con indizi troppo evidenti per non essere valutati e quando vede che la polizia indaga ancora a 360 gradi come dicono oggi(tradotto vuol dire che non hanno ancora capito una benemerita mazza,che ancora brancolano nel buio per usare un altra frase fatta)addirittura confessa il crimine suddetto ma invece di essere arrestato processato e quanto altro di dovuto viene solo invitato a tacere.E'un personaggio paradigmatico di quegli anni,un forte con i deboli(basta guardare come tratta i suoi subalterni e le persone con cui viene a contatto)e debole con i forti(assolutamente servile e dimesso quando parla con chi sta più in alto di lui nel finale surreale dai toni kafkiani)Come dice il sor Giulio "Il potere logora chi non ce l'ha" ma in questo caso a venire logorato è lui,il colpevole,vittima di una mania sciovinista che a tratti sconfina nel sadomasochismo.E chi va a uccidere?L'unica che gli teneva testa ,che lo assoggettava grazie alle delizie del talamo,che giocava con lui a farsi fotografare nelle pose di altre persone assassinate,l'unica testa pensante con cui era a contatto e che mal si assoggettava alle sue fisime.Il gesto repentino di ucciderla con un rasoio è improvviso,senza una giustificazione,una sorta di dimostrazione del concetto di Potere al di sopra della Legge.L'indagine è invece lo specchio di tutte le contraddizioni della società di allora e dopo tanto tempo è evidente che non sono state superate.Il Potere è oltre la legge...Gian Maria Volontè è splendido nella parte del Dottore,personaggio oltre ogni schema,accento siculo,capelli appiattiti da brillantina e ghigno beffardo... ....
non male
ok
un amante scomoda,sexy e pensante
superlativo
forse il suo film più famoso,premiato ovunque
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