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After

Regia di Jenny Gage vedi scheda film

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La recensione su After

di articolotre
7 stelle

After è una storia d'amore, di un primo amore. A me il film è piaciuto. Non dico molto, diciamo abbastanza. Anzi abbastanza +.

L'aspetto che mi ha colpito positivamente è l'attenzione, la misura, il rispetto con cui è seguito e trattato il progredire del rapporto fra i due giovani protagonisti. Non avevo fatto caso al nome del regista, ma vedendo il film avrei scommesso che fosse una donna. Si tratta infatti della produttrice e regista cinquantenne Jenny Gage, - qui al suo primo lungometraggio, - che ignora la sequenza obbligata dei film del genere: ora c'è da baciarsi: bacio! Ora devono smanacciarsi un po': palpeggiamento! Ora c'è da far l'amore: scopata! Ora devono far capire che è andata alla grande: lei che fa un po' di "aah-aaah-aaaah"!

Qui, al contrario, la Gage tratta con delicatezza e con amore la figura di Tessa (la giovane Josephine Langford, 22enne all'uscita del film) nella realtà abituale amica dei figli della regista. In After le progressive intimità fra Tessa e Hardin (il suo coetaneo Hero Fiennes Tiffin) si giocano fra anticipi e attese, spinte e prudenze. Tessa in particolare, ben lontana dalla consueta scaletta di passaggi in crescendo, interpreta anche le intimità più semplici con misurate vibrazioni nello sguardo e nel viso, riuscendo ad esprime un misurato e molto verosimile variare dei sentimenti: desiderio non privo di incertezze, decisione mista a disorientamento.

Nella scena del primo rapporto completo, mentre il palpitare del respiro e i contenuti fremiti del corpo della ragazza tradiscono eccitazione, coinvolgimento, anche piacere, il suo viso non riesce a nascondere una chiara venatura di timoroso spaesamento. Una "prima volta" credibilissima. A 22 anni si ricorda bene com'è.

Al suo partner maschile, Hardin, è affidato un ruolo meno ricco e vibrante, che sembra quasi ritagliato su misura per valorizzare la figura di Tessa. Diciamo che la sua parte… quella è! E lui, dignitosamente, quella interpreta.

Alla trama, che non sto a raccontare, va riconosciuto un minimo di originalità e almeno una trovata interessante poco prima del finale. Per il resto, che siano i giovani o gli adulti, il college o le feste, siamo nella più ovvia normalità. Peccato. Ad aggiungerci una figura materna con più colore e sapore e un paio di amici con un minimo di tridimensionalità, il film avrebbe potuto fare un bel salto di categoria.

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