Regia di Chad Stahelski vedi scheda film
Ebbene, oramai noi tutti cinefili conosciamo a menadito l’evolversi che ha avuto la saga di John Wick con uno strepitoso Keanu Reeves. Franchise inaugurato soltanto qualche anno fa, ovvero nel 2014, col primo capitolo.
Di cui proprio nelle scorse ore la Lionsgate ha diramato la notizia secondo la quale nel 2021 uscirà il quarto già in pre-produzione.
Un film che doveva essere semplicemente di cassetta, come si diceva un tempo, cioè di facile consumo per raggranellare soltanto qualche spicciolo. Una piccola-media produzione di un misconosciuto regista esordiente, Chad Stahelski, coadiuvato dietro la macchina da presa dal non accreditato David Leitch (Atomica bionda). Avente per protagonista, appunto, un attore non propriamente all’epoca al massimo del suo fulgore, Keanu Reeves. Che invece, risorgendo dalle ceneri dell’oblio o, per meglio dire, rinascendo dopo tanti film assolutamente mediocri e velocemente dimenticabili, col character di John Wick, inaspettatamente, è entrato nell’immaginario collettivo immediatamente, trasformando quella che doveva essere una pellicola come tante nel brillante capostipite di una serie di straordinario successo planetario.
Dunque, dopo aver ucciso il villain russo Viggo Tarasov (il compianto Michael Nyqvist) e aver fatto piazza pulita, nel capitolo 2, girato in gran parte a Roma, dei corrotti e del camorrista Santino D’Antonio (il nostro Riccardo Scamarcio), eccolo stavolta in questo terzo episodio alle prese con l’intera New York del sottobosco malavitoso più losco fra spietati manigoldi che gli danno efferatamente una caccia sfrenata per ucciderlo durante una lunga notte balorda. È il caso di dirlo, buia e tempestosa.
Sì, John Wick stavolta è in fuga dal mondo per due principali motivi: vi è innanzitutto una taglia su di lui di 14 milioni di dollari. Inoltre, avendo infranto la più importante e primaria regola dell’albergo di lusso Continental, cioè quella di non ammazzare nessun membro della Gran Tavola, ha ricevuto la scomunica ufficiale.
Invero John, tradendo questa regola d’onore imprescindibile, sarebbe già dovuto essere stato ucciso subito. Ma il manager del Continental, Winston (il solito spettrale, perfetto e mellifluo Ian McShane) gli ha concesso, diciamo, un bonus speciale per via della loro particolare amicizia.
Cioè un’ora di tempo prima, appunto, che la scomunica entri in vigore.
Allo scoccare della scomunica, ecco che John Wick viene inseguito dappertutto lungo le strade più malfamate della Big Apple. Deve vedersela coi nemici più agguerriti e brutali, con interi plotoni di semi-ninja armati fino ai denti, capeggiati dall’esperto di arti marziali Zero (Mark Dacascos).
In John Wick 3 abbiamo il ritorno di Laurence Fishburne e le new entries nel cast della veterana Anjelica Huston, nella parte di Roma Ruska, e della sempre bellissima Halle Berry nei panni della misteriosa Sofia.
Ecco, se già i primi due capitoli ci avevano impressionato per le splendide coreografie dei virili combattimenti e per la furiosa adrenalina che innervava i loro interi minutaggi, in John Wick 3 la dose di violenza e d’incontri senza esclusione di colpi si moltiplicano a dismisura e, pressoché, nelle sue due ore e un quarto circa di durata, Keanu Reeves non sta fermo un attimo, suonandole energicamente a tutti. Implacabile, sempre più atletico e reattivo il nostro Keanu, seguito dalla cinepresa mobilissima d’un Chad Stahelski che, anche in questo caso, sa come intrattenere per 2h abbondanti senza mai concedersi troppe pause. Anzi, abbondando perfino di eccessi e sangue a fiotti.
Come sappiamo, John Wick 3 sta facendo sfracelli ai botteghini e anche qua da noi in Italia è già al primo posto del box office. Dato il successo pazzesco, come detto, il quarto capitolo è già stato messo in cantiere.
Stahelski, miracolosamente, pare aver trovato davvero la formula vincente per avvincere gli spettatori di ogni età, confezionando nuovamente un film che sa briosamente ed elegantemente coniugare la stilizzata ricerca formale al puro action più sanamente coatto e scacciapensieri. Assecondato in questa sua missione portata ancora portentosamente a termine in maniera lodevole, pleonastico ribadirlo ma comunque doveroso evidenziarlo, da un Keanu Reeves impagabile. Nato e rinato per questo ruolo cucitogli straordinariamente addosso. L’unico, vero difetto che si può imputare al film è paradossalmente quello di essere, appunto, quasi esclusivamente un’interminabile giostra di botte e spari senza sosta. Il canovaccio, quindi, per quanto riuscitissimo, alla lunga potrebbe sinceramente annoiare anche gli irriducibili fanatici del genere.
Dunque, per il prossimo capitolo 4, qualche tocco di originalità in più certamente sarebbe gradito e non guasterebbe affatto.
È altresì chiaro che John Wick, che piaccia o no, è oramai un personaggio entrato prepotentemente nella storia del Cinema.
di Stefano Falotico
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta