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Non ci resta che il crimine

Regia di Massimiliano Bruno vedi scheda film

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La recensione su Non ci resta che il crimine

di Furetto60
4 stelle

Cast strepitoso, per una mediocre commedia.

Moreno un disoccupato, che ha difficoltà a pagare gli alimenti all’ex moglie, Sebastiano schiavo di un matrimonio infelice e Giuseppe commercialista precario, in balia dei capricci del suocero tiranno, sono dei vecchi amici che si frequentano da sempre, sostanzialmente squattrinati falliti, che per raggranellare qualche soldo, si improvvisano guide per un improbabile giro turistico, alla scoperta dei luoghi che furono teatro delle gesta della Banda della Magliana. Moreno e Sebastiano da piccoli bullizzavano un certo Gianfranco, chiamandolo offensivamente "il Ventosa". Quando meno se lo aspettano costui rispunta, ormai adulto e diventato uno spocchioso e arrogante uomo di successo, che sfoggia offensivamente le sue virtù, a loro che invece come dice lui sono rimasti dei “poracci” che si arrangiano per sbarcare il lunario. Cosi per allontanarsi di soppiatto e scansarsi dalle sue smargiassate Moreno, Sebastiano e Giuseppe ,si infilano incautamente in un portale temporale, che li catapulta nel giugno del 1982 durante i Mondiali di Calcio di Spagna, quelli vinti dall’Italia, in quella Roma dominata proprio dalla Banda della Magliana, a faccia a faccia con alcuni suoi membri , i più temibili, che all'epoca gestivano il giro romano delle scommesse clandestine .Tra pronostici calcistici, rapine in banca e apparenti regolamenti di conti, i tre si invischiano pericolosamente nella vita dei duri della banda. Apprendo dalle critiche peraltro più che benevoli, che questa scalcinata commedia avrebbe incassato molto al botteghino, alla sua uscita nei circuiti cinematografici, ciò mi sorprende non poco. Personalmente mi sembra solo uno spreco di talenti, Edoardo Leo Alessandro Gassman, Marco Giallini e Giammarco Tognazzi nonché Ilenia Pastorelli sono gli attori di punta della nuova commedia all’italiana ed è un vero peccato vederli esibire vecchie gag da avanspettacolo,che ormai non fanno più ridere. Il tema del viaggio del tempo è vecchio quasi quanto il cinema, ed è stata ampiamente abusato, sfruttato e declinato in tutte le salse possibili, sia in chiave drammatico-fantascientifico, che in versione ridanciana o farsesca, dunque non c’è niente di nuovo. Le interpretazioni individuali sono valide, la statura degli interpreti è fuori discussione, soprattutto quella di Edoardo Leo in una versione “cattiva” insolita, ma stilisticamente perfetta, ciò che manca è una sceneggiatura degna di questo nome e soprattutto qualche idea autenticamente nuova.

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