Regia di Jeff Alulis, Ryan Harlin vedi scheda film
I Nofx, punk rock band con tre decenni di carriera alle spalle, partono per un tour mondiale composto di tappe pericolose e imprevedibili in nazioni politicamente torbide nel nome della disorganizzazione più completa.
Backstage Passport era stato un mezzo successo, specie per una punk rock band come i Nofx: di fama planetaria, ma pur sempre underground dato il genere musicale; uscita nel 2008, la serie tv raccontava un lungo tour attorno al mondo fatto di tappe improbabili in territori ostili o politicamente instabili, fra lotte contro i mulini a vento di burocrazie insondabili e ingaggi di promoter moralmente non troppo al di sopra del concetto di truffatori. Ma proprio a causa di tutte queste problematiche, una serie di concerti erano rimasti in sospeso, alcuni addirittura annullati all’ultimo momento, quando il quartetto californiano si trovava già in loco; è il caso per esempio della Colombia. Partendo dall’idea di voler onorare gli impegni falliti nella prima serie, i Nofx si imbarcano per un ‘tour di riparazione’ e ne ricavano una seconda stagione, condensata però in un solo, lungo episodio di circa cento minuti di durata. Se il ritorno in Colombia pare il più drammatico (serviranno tre tentativi prima di potersi esibire in quel Paese), altri spostamenti risultano relativamente più semplici e fattibili; il film è inoltre un modo piuttosto divertente per imparare a conoscere da vicino i musicisti e i loro fidati compagni di tour, dal manager/fonico Kent ai facchini/roadies Limo, Jay e (per un breve periodo in Sudamerica) Miguel. La sequenza più esilarante è senza ombra di dubbio la passeggiata di Fat Mike, leader e cantante del gruppo, ubriaco alle 7 di mattina per le vie di Buenos Aires, dove riesce a farsi scippare il telefono e, con la massima nonchalance, a tirarsi su il morale andando a comprare giocattoli erotici in un negozio. Meno musica rispetto al primo BP, ma a conti fatti forse è perfino più interessante questo secondo film della serie; negli extra del dvd c’è più spazio per le esibizioni live, anche se incomprensibilmente qui mancano i sottotitoli. 6/10.
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