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Il campione

Regia di Leonardo D'Agostini vedi scheda film

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La recensione su Il campione

di Furetto60
7 stelle

Ottima opera prima di Leonardo D'Agostini. Bravi gli attori protagonisti.

Christian Ferro, alias  Andrea Carpenzano è un giovanissimo calciatore, molto talentuoso e dotato, idolo della tifoseria giallorossa, proviene dal Trullo, quartiere periferico malfamato e degradato della Capitale e la fama e la ricchezza non lo hanno aiutato ad emanciparsi, anzi in balia del proprio successo, è diventato sempre più una testa calda, capriccioso e indisciplinato, oltre che straviziato, si trastulla a sfasciare auto di grossa cilindrata, sguazza in ambienti equivoci, dove si tira di coca e si fa sesso facile. Star del calcio tutta genio e sregolatezza, in sostanza grandi piedi, ma poco cervello. Sul campo è un irascibile istintivo, che litiga con avversari e arbitri,si fa espellere spesso e nella vita privata è lo stesso, compie bravate in compagnia dei vecchi amici del rione, dei balordi che vivono a scrocco, come la sua fidanzata,” influencer” oca giuliva, ma con 500mila followers. A memoria mi vengono in mente Antonio Cassano e Mario Balotelli. Il presidente della squadra, nell’intento di metterlo in riga, dopo averle provate tutte, compreso un personal trainer, uno psicologo e un life coach, decide alfine di affiancarlo, con un insegnante di lettere tale Valerio Fioretti, alias Stefano Accorsi,che dovrebbe prepararlo a conseguire la maturità, attraverso tanti step in cui Christian, deve ogni volta, dimostrare con dei piccoli test, di stare facendo progressi, se ciò non accade resta in panchina. Sembra una missione impossibile, il giovane calciatore, non ha alcuna cognizione, un vocabolario di pochissime parole, a stento riesce a leggere e a scrivere,non ha capacità di concentrazione e forse è anche un tantino dislessico, in più è pigro, soprattutto nessuna voglia di imparare, mentre il suo precettore, che all’inizio ignora la fama che accompagna il suo illustre discente, è un solitario e schivo, afflitto da problemi economici e reduce da un trascorso tragico. I due sembrano agli antipodi, anche caratterialmente, e spesso fanno scintille, Cristian appare interessato solo a futili divertimenti, mentre Valerio ha preso sul serio il suo impegno, cosi all’ennesimo fallimento è tentato di buttare la spugna, ma poi ha un intuizione, vedendo il ragazzo spiegare gli schemi di gioco ai suoi compagni, attraverso una lavagna magnetica, con molta disinvoltura e padronanza, intuisce, che al di là delle apparenze, Cristian ha capacità, non solo calcistiche, dunque adotta lo stesso metodo grafico, che il ragazzo usa per spiegare i moduli e che gli è evidentemente congeniale anche per lo studio delle materie scolastiche e questa si rivela la carta vincente, naturalmente ci saranno, lungo questo percorso di formazione, difficoltà e ostacoli di ogni tipo, anche perché il calciatore è circondato da una “corte dei miracoli” di parassiti, a cominciare dal padre, che lungi dall’aiutarlo, vivacchiano nella sua ombra, solo per trarne profitto, senza veramente essergli amici , mi viene in mente il cerchio magico di Maradona. Lo stesso presidente, ha a cuore solo i suoi interessi economici, cosi dopo aver liquidato sbrigativamente Valerio, facendo intendere che la storia del diploma serviva solo per mettere a tacere i gossip maligni, decide di venderlo, malgrado lui sia legato alla squadra e alla città, ma ci sono due persone che gli vogliono bene veramente: Valerio che gli si è affezionato, riscoprendo il piacere di insegnare e la sensibile ragazza, che ha cominciato a frequentare dopo aver rotto con la storica fidanzata. Loro daranno a Cristian la spinta necessaria per compiere il salto di qualità. Pur difettando di originalità, è inevitabile non pensare a Will Hunting - Genio Ribelle di Gus Van Sant o il francese Quasi amici, il film opera prima di Leonardo D'Agostini, è comunque una bella e convincente prova. La squallida e cinica fauna umana , che gravita intorno a queste stelle del calcio è descritta con grande realismo. Bravi i due protagonisti, soprattutto Andrea Carpenzano quanto mai credibile

 

 

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