Regia di Theo Anghelopoulos vedi scheda film
Film colossale e intenso, una summa della poetica di Angelopoulos, La Recita è anche il secondo e centrale capitolo della famosa Trilogia greca. Una di quelle esperienze cinematografiche che non si dimenticano facilmente, sia comprendendo che non comprendendo a fondo l'enorme carico tematico dell'opera. Bisogna almeno conoscere il mito degli Atridi e il 900 ellenico per superare il primo livello di difficoltà di lettura dell'operazione, io chiaramente non li conosco... Mi fermo quindi ai blocchi di partenza... Quello che posso notare (come affermato da molti) è il parallelo con situazioni "buneliane", le atmosfere passano dal realismo shock alla percezione onirica di una realtà che si ripete continuamente, come una marea che lentamente conduce lo spettatore, in una dimensione sospesa. A questo proposito oltre al più evidente approccio visivo, con carrellate e riprese lunghissime e un uso della profondità di campo da manuale, quello che mi ha colpito è il sonoro. E' lui a tenere in pugno la presa emotiva: i suoni, i rumori, risvegliano dal sogno, dall'assopimento provocato dall'ipnotica messinscena, riportandoci nell'incubo della Storia. La storia di un paese, la Grecia, che è espressa inevitabilmente come un susseguirsi di violenze, ma anche di speranze, le speranze di un popolo smarrito in un labirinto di dolore, divorato dagli stessi mali che stanno distruggendo tutta l'Europa. Lungo e difficile, ma che soddisfazioni!
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