Regia di Maurizio Ponzi vedi scheda film
La giornata di un ragazzotto pratese che è stato appena lasciato dalla fidanzata: cerca un lavoro senza nessuna convinzione, incontra tipi bislacchi, dribbla una madre castratrice, si accolla un ragazzino pestifero, vince inopinatamente un concorso per dilettanti allo sbaraglio, rimorchia una prostituta. Credo sinceramente che gli annali del cinema italiano non annoverino un personaggio più insopportabile di Francesco Nuti: un concentrato della peggiore qualità di quasi tutti i comici toscani, ossia la convinzione (del tutto infondata) di essere naturaliter simpatici e di essere capaci di far ridere anche solo aprendo la bocca. Qui si fa ancora dirigere da Maurizio Ponzi, che però gli lascia le briglie sciolte: ne viene fuori una specie di one-man-show condotto da un incapace, dominato dalla sua egolatria e punteggiato da qualche rara scena che strappa un sorriso (Edy Angelillo ha l’aria simpatica, ma purtroppo si vede solo negli ultimi minuti). Un film consumato nell’attesa vana che il nostro eroe se ne vada davvero in Perù: invece in extremis arriva, puntuale come la morte, la telefonata di riconciliazione.
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