Regia di Maurizio Ponzi vedi scheda film
Dopo i successi televisivi e quello al cinema con Ad Ovest di Paperino, ottenuti con il trio comico dei Giancattivi, Francesco Nuti esordisce come solista con un copione scritto a quattro mani con Elvio Porta e diretto da Maurizio Ponzi. Si tratta del racconto di una giornata, dal risveglio al ritorno sotto le lenzuola, di Francesco, disoccupato squattrinato ossessionato dalla madre dirimpettaia, segnato dalla perdita del padre e piantato dalla sua ragazza. Nelle ventiquattr'ore Francesco fa amicizia con un monello dodicenne, cerca lavoro in un'azienda di telai (il comico è di Prato, città emblema del tessile), fa irruzione durante la celebrazione di un matrimonio, convinto di trovare sull'altare la sua ex, vince una gara canora per dilettanti (con la celeberrima canzone "Puppe a pera"), va in bianco con una prostituta (Angelillo) e coltiva il sogno di andare in Perù, a Machu Picchu.
Lontanissimo da Benigni, col quale condivide le origini toscane, Nuti propone una comicità piena di grazia, stralunata e surreale (siamo, semmai, dalle parti di Pozzetto), incarnando un clown malinconico, simpatico e garbato, a servizio di un copione con tanto di citazioni chapliniane che giustappone gag talvolta esilaranti e grottesche (su tutte, quelle di un tizio che dà indicazioni stradali, ossessionato dal fratello). Film paratelevisivo e sostanzialmente senza trama, Madonna che silenzio c'è stasera fu il primo di una serie di successi che il comico toscano realizzò al botteghino negli anni Ottanta, prima di arrivare a quella caduta rovinosa, in senso letterale, che gli devastò la vita per sempre.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta