Regia di Maurizio Ponzi vedi scheda film
Nuti con indosso un gilè dalla trama andina come un poncho di Clint Eastwood vive la sua giornata surreale in jiro pep Pratho quando il tutto e il brutto del suo cinema doveva ancora avvenire.
Ha molto di un giovane d'oggi che ha lasciato la casa e la mamma a distanza di un pianerottolo, è stato lasciato dalla ragazza di fresco e lascia parecchio a desiderare in quanto a solidità occupazionale.
Ha babbo morto o a babbo morto si reca ad un colloquio di lavoro in una industria tessile e con semplicità il film sprigiona tutto l'orrore di una vita con le dita mozzate, soffocata dal rumore dei macchinari fino a quando l'amico dissu babbo Magnifico si rifugia in Perù....un poster sopra una porta, ma a quanto pare issu babbo gli ha insegnato che per non sentire il rumore delle macchine e rimanere con tutte le dita attaccate ci sono tre possibilità: o sposti la chiesa, o vinci al totocalcio o vai nii Machu Pitchu come forse issu babbo l'ha fatto.
Jira che ti rijira Maurizio Ponzi gira con la su telehamerina questa tenera storiellina e Nuti fa in tempo a vincere un concorso, non pubblico ma canoro, per caso con la canzone più brutta mai cantata ad un concorso al quale si è partecipato per caso e guarda caso sotto il riquadro della censura non c'è la parente diretta delle puppappera ma una patonza nera a forma di stella che fa censura.
La chiesa un si pole spostare, a i tothohalcio non si riesce neanche a giocare senza una pistola ad acqua in mano sicchè non rimane che andare nii Perù, la scorciatoia più breve è una bella puttana dai capelli rossi alla quale dire "the guarda elluna che sc'è nniccielo.....o Madonna ke silenzio sc'è stasera".
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