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Agente 007. Thunderball (Operazione Tuono)

Regia di Terence Young vedi scheda film

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La recensione su Agente 007. Thunderball (Operazione Tuono)

di maso
10 stelle

 

 

La storia di "Thunderball" è una delle più spigolose nella parabola bondiana, era destinato a diventare il primo film della serie tratto da una sceneggiatura scritta a tre mani da Fleming, Whittingham e McLory a cui si deve la paternità della S.P.E.C.T.R.E. e del suo capo carismatico Blofeld ma l'idea di adattarlo per il cinema fu accantonata e quella sceneggiatura ricca di elementi di attrazione che diverranno dei punti fermi della saga fu convertita in novella da Fleming ed intitolata appunto "Thunderball".

La EON e la sua spia dalle uova d'oro erano sulla cresta dell'onda dopo lo straripante successo di "007 Missione Goldfinger", la fama del personaggio era diventata di dominio mondiale ed ancor più quella di Connery vero e proprio sex symbol, la realizzazione del quarto capitolo della serie si preannunciava quindi molto remunerativa a livello di consensi e soprattutto di incassi e in effetti fu un successone, anche i ciechi andarono a vederlo ma il giudizio dei fans su questo capitolo è molto controverso: c'è chi lo giudica deludente, c'è chi lo giudica mediocre e chi come me lo quota molto in alto nel suo indice di gradimento.

L'analisi schietta su "Thuderball" porta a galla tanti pregi e pochi difetti: in primis il ritorno di Young dietro la telecamera, in "Goldfinger" Guy Hamilton lo aveva rilevato imponendo qualche elemento campy di troppo mentre nei precedenti due film gli elementi umoristici erano ai minimi termini, in "Thunderball" si ritorna al clima spionistico più tagliente dei primi film e come in essi le aperture umoristiche sono affidate alla battuta secca di Bond invece che alle immagini, emblematica la scena cult in cui Bond si ritrova nella vasca da bagno la meravigliosa e perfida Fiona Volpe che gli domanda qualcosa da mettersi e lui le porge un paio di sandali.

La storia si dipana quindi su toni cupi con il tema centrale diventato un classico nei film di spionaggio in genere: l'organizzazione criminale di turno, in questo caso la vecchia e cara  S.P.E.C.T.R.E., per la prima volta descritta con minuziosa precisione nel proprio quartier generale, mette in atto il sequestro di due testate nucleari e tiene sotto il suo giogo il mondo civilizzato minacciando di farle brillare se non verranno esaudite le sue cospique richieste di riscatto, Bond entra in azione insospettito dagli strani movimenti a cui ha assistito all'interno della clinica dove si è ritirato in licenza e vola poi ai Caraibi sulle tracce del capo della operazione Emilio Largo circondato da una schiera di scagnozzi spietati.

La bellezza della trama di questo film oltre al perfetto marchingegno spionistico sta nel personaggio di Domino Dervall la compagna di Largo che ha i connotati della stupenda Claudine Auger, la sua figura corrisponde a quella di una principessa rinchiusa nel castello del malvagio incosciente del fatto che lo sia, l'intervento di Bond la fa poco a poco orbitare verso di lui anche grazie  alle sue grandi doti di seduttore che Connery trasuda da ogni poro poichè la sua forma fisica e la sua interpretazione in questo film sono eccezionali, due sequenze che li vedono interagire sono entrate nella iconografia dell'universo bondiano rispettivamente l'uccisione di Vargas su imbeccata di Domino e lo scontro finale fra Bond e Largo sullo yacht fuori controllo con Domino protagonista ancora una volta in un raffinato tocco di classe.

La figura di Domino è l'esatto opposto della spietata Fiona Volpe, agente scelto della S.P.E.C.T.R.E. incarnato dalla nostra Luciana Paluzzi con impressionante bravura e femminilità, Fiona Volpe è capace di usare la sua sensualità per circuire lo stesso Bond e lasciarlo cadere nella sua trappola creando uno scontro fra i sessi mai sondato fino a quel momento con una sfumatura così taglinete.

Largo interpretato da Adolfo Celi è un buon villain con la benda sull'occhio e si confronta efficacemente con Bond, le pecche del film sono davvero poche ma non trascurabili: l'uccisione del conte Lippe appare un pò forzata per la motivazione e poteva essere facilmente risolta in maniera più logica ma appare un piccolo dettaglio in confronto alla macchinosa battaglia sottomarina nel concitato finale, nonostante il contributo di Nico Browning che aveva lavorato nel film "The creature of the black lagoon" le immagini sottomarine sono molto lente e il livello emotivo cala notevolmente, è un problema oggettivo delle sequenze subacquee, la questione verrà risolta nel remake di molti anni dopo con la bella intuizione di far svolgere la battaglia in una grotta sottomarina invece che in mare aperto e di confinare ai flutti marini il corpo a corpo fra Bond e Largo, se avessero apportato questi correttivi "Thunderball" sarebbe stato perfetto ma rimane comunque un classico della serie premiato anche con un Oscar per gli effetti visivi, al suo interno troverete splendide locations fronte mare, stupende Bond girls buone e cattive, 007 inarrestabile in cielo, terra e mare, una spy story perfettamente oliata, gadgets esclusivi come la mitica DB5 e la ripresa mai più ripetuta della sala riunioni nel quartier generale del MI6 in cui sono riuniti tutti gli agenti doppio 0, vedere per credere.

La colonna sonora

Non la colonna sonora più famosa della serie ma buona canzone cantata a squarciagola da un grande Tom Jones.

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