Dopo dieci anni di matrimonio Leonor e Rogério decidono di festeggiare la loro unione con un "garden party" nei bei giardini del palazzo. Per un improvviso capriccio, Leonor vuole cancellare la festa, scontrandosi in questo modo con Rogério. Ormai non si può fare più nulla, gli invitati sono alle porte. Tra costoro c'è Irene, una famosa attrice greca e Michel, un sedicente Don Giovanni che non può fare a meno di fare la corte a Leonor. Nei primi quaranta minuti, fino a quando un fragoroso temporale manda all'aria la festa, il film regge bene. Peccato che nei restanti 45 minuti il maestro portoghese non scateni la sua gelida, carnale perfidia. Ci si aspetta un'esplosione tipo quella che ribaltava "I cannibali". Invece nulla muta: dialogo intelligentissimo, una misura esemplare nel riquadro dei personaggi e un cromatismo puntuale (con il contrasto netto tra luce della prima parte e l'oscurità della seconda), ma la sorte delle coppie (e del mondo) non deraglia dal proprio binario.
Rogerio e Leonor festeggiano i 10 anni di matrimonio con un party in giardino. Giovani snob, ricchissimi e altezzosi, reincontrano in questa occasione una coppia più anziana e ancora più snob e altezzosa, quella composta da Irene e Michel. Entrambi i rapporti di coppia si dimostrano incrinati. Passano altri 5 anni e i quattro si ritrovano a cena, nella villa di Rogerio e Leonor;… leggi tutto
Monsieur Cinéma. Così, da una ventina d’anni, la critica francese aveva cominciato a chiamare Michel Piccoli. Signor Cinema, certo, ma mi prendo la libertà di completare l’appellativo…
Rogerio e Leonor festeggiano i 10 anni di matrimonio con un party in giardino. Giovani snob, ricchissimi e altezzosi, reincontrano in questa occasione una coppia più anziana e ancora più snob e altezzosa, quella composta da Irene e Michel. Entrambi i rapporti di coppia si dimostrano incrinati. Passano altri 5 anni e i quattro si ritrovano a cena, nella villa di Rogerio e Leonor;…
Si coglie, nei dialoghi della seconda parte, la pronta razionalità femminile contrapposta all'idealismo maschile, un po' impacciato. Ma, forse, niente di più, a parte le inquadrature dedicate dal regista alla sua musa Leonor Silveira. Film statico e fiacco.
Curzio Malaparte: "Mi hanno creato questa fama di avventuriero. Che motivo ci sarebbe per non approfittarne? Tutte le sere, prima di addormentarmi, su questa fama ci fo la pipì, ché la mattina possa…
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