Regia di Anna de Manincor, Zimmerfrei vedi scheda film
Al CERN è nato il web, nel 1959 arrivò il primo computer, la NASA aveva inventato qualcosa di molto utile per scopi militari,i fisici si rassegnarono ad usarli per scopi scientifici. Iniziò una nuova era, mai per la mole di dati che raccoglievano sarebbe stata sufficiente la mente umana.
Cattedrali sotto terra, cattedrali sopra, cosa cambia?
Una volta tra un capolavoro e l’altro, si potevano incontrare Michelangelo o Caravaggio in qualche hostaria di Trastevere, Canaletto in gondola diretto al bacaro preferito, Renzo Piano no, quello non lo incontreremmo mai, ma i suoi capolavori sì.
Oggi si va, avendo il pass naturalmente, nella caffetteria del CERN di Ginevra ed eccoli tutti là, a bere, mangiare, o solo per caffè (siamo i più grandi consumatori di caffè al mondo, dice uno scienziato) e parlando parlando nascono le idee,
Il CERN, Conseil européen pour la recherche nucléaire, al confine tra Francia e Svizzera, 22 stati membri, nato nel 1954, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle.
Laboratorio di pace, al CERN non esistono differenze, di nazionalità o religione.
Nella caffetteria del CERN uno studente e un Nobel chiacchierano amabilmente insieme, un
israeliano e un palestinese non si guardano con odio.
Il CERN è stato fondato meno di 10 anni dopo la costruzione della bomba atomica. Penso che l'esistenza della bomba abbia avuto una grande importanza nel rendere possibile il CERN. L'Europa è stata teatro di violente guerre per più di duecento anni. Adesso, con la fondazione del CERN, abbiamo qualcosa di diverso. Spero che gli scienziati al CERN si ricordino di avere anche altri doveri oltre che proseguire la ricerca nella fisica delle particelle. Essi rappresentano il risultato di secoli di ricerca e di studio per mostrare il potere dello spirito umano, quindi mi appello a loro affinché non si considerino tecnici,ma guardiani di questa fiamma dell'unità europea, così che l'Europa possa salvaguardare la pace nel mondo.”
Isidor Isaac Rabi in occasione del trentesimo anniversario del CERN,1984
Inutile elencare meriti e scoperte, sono tanti e solo gli addetti ai lavori possono entrare nel merito.
Al volgo profano non resta che inchinarsi davanti a questa cattedrale dell’ingegno umano, e così ha fatto Anna de Manincor, regista del documentario.
Con l’animo del visitatore in visita guidata ci ha fatto entrare in questa stanza delle meraviglie piena di macchine rotanti, magneti, fili, cavi, pezzi sparsi di nessun significato per noi ma tanto per loro e sonorità autentiche, non effetti speciali di un film di Spielberg.
Corridoi a perdita d’occhio, box stracolmi di monitor e ragazzi, uomini maturi, perfino terza età avanzata, tutti là, un popolo calmo, sereno, intento.
Al CERN è nato il web, nel 1959 arrivò il primo computer, la NASA aveva inventato qualcosa di molto utile per scopi militari,i fisici si rassegnarono ad usarli per scopi scientifici.
Iniziò una nuova era, mai per la mole di dati che raccoglievano sarebbe stata sufficiente la mente umana.
Di passo in passo si scoprì la connessione, nacque il www, world wide web nel 1989, nel 1993 fu dichiarato libero per tutti, e nacque Internet, gioia e dolore per belli e brutti, intelligenti e stupidi, santi e criminali.
Al CERN sono passati tanti italiani, la “sindaca” è Fabiola Gianotti che ama dire “Risolvo i problemi della fisica mentre faccio la spesa”.
“Per la scoperta del Bosone di Higgs, Peter Higgs e François Englert hanno vinto il Nobel. Andò alla cerimonia?
Sì, fui invitata da Peter Higgs.
Lei lo vorrebbe vincere il Nobel?
Beh, il Nobel per una scoperta sperimentale come il Bosone di Higgs non va a una persona, ma a una comunità di migliaia di fisici. “
Brani da un’intervista di qualche anno fa, risposta elegante di una donna che non teme confronti.
Lo ripetono altri in una scena del film e una puntina polemica si avverte, e pienamente a ragione.
Solo facendo un giro in quella cittadella, “una piccola New York” dicono, ci si rende conto del senso di un vivere associati per produrre energia, ingegno, conoscenza e, soprattutto, pace.
Sì, forse senza Michelangelo non avremmo la cupola di San Pietro ma…
Domande di un lettore operaio
Tebe dalle Sette Porte, chi la costruì?
Ci sono i nomi dei re, dentro i libri.
Son stati i re a strascicarli, quei blocchi di pietra?
Babilonia, distrutta tante volte,
chi altrettante la riedificò? In quali case
di Lima lucente d’oro abitavano i costruttori?
Dove andarono, la sera che terminarono la Grande Muraglia,
i muratori? Roma la grande
è piena di archi di trionfo. Chi li costruì? Su chi
trionfarono i Cesari? La celebrata Bisanzio
aveva solo palazzi per i suoi abitanti? Anche nella favolosa Atlantide
nella notte che il mare li inghiottì, affogavano urlando
aiuto ai loro schiavi.
Il giovane Alessandro conquistò l’India.
Lui solo?
Cesare sconfisse i Galli.
Non aveva con sé nemmeno un cuoco?
Filippo di Spagna pianse, quando la flotta
gli fu affondata. Nessun altro pianse?
Federico II vinse la guerra dei Sette Anni. Chi,
oltre a lui, l’ha vinta?
Una vittoria ogni pagina.
Chi cucinò la cena della vittoria?
Ogni dieci anni un grande uomo.
Chi ne pagò le spese?
Tante vicende.
Tante domande.
B.Brecht
E così oggi tutti a smanettare sul web, da esperti o solo da apprendisti, da chi ne capisce il bello e da chi lo vede come un nemico, da chi ci si scaglia contro come San Giorgio e il drago e da chi lo vede come un utile compagno delle sue giornate.
E il mondo è anche lì dentro, basta saper chiudere gli occhi, ogni tanto, come fanno gli scienziati del CERN e andare in caffetteria per un buon caffè.
www.paoladigiuseppe.it
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta