Regia di Sergio Rubini vedi scheda film
Dopo essere stata per 10 anni in convento presso Atri, la bella Porzia Maria Colonna (Mezzogiorno) parte, nel 1636, per il viaggio che dovrà portarla nelle braccia del suo futuro sposo. Accompagnata dal plebeo Bartolo (Rubini) e da una massiccia dose di sfortuna, la donna arriverà a destinazione col suo involontario dioscuro dopo molti mesi, nel corso dei quali ha incontrato briganti e guardie, ha visto la peste, è stata curata dagli zingari e si è innamorata del suo accompagnatore. Il soggetto di Umberto Marino (di nuovo al fianco del regista dai tempi de La stazione) e Sergio Rubini (sceneggiato con Filippo Ascione e Raffaele Nigro) mette in scena l'incontro tra due mondi complementari in un atipico road movie in costume: quello pragmatico ma rozzo del bifolco e quello locupletato da tante letture ma scarso contatto con la realtà della nobildonna. I due piroettano divertiti, rubano la scena ai comprimari e suggeriscono richiami alla più disparata cinematografia, da Travolti da un insolito destino… fino a Pallottole su Broadway. La Mezzogiorno fatica nel mettere a registro il sussiego che è richiesto alla sua parte, mentre Rubini dà prova di una raggiunta maturità recitativa impersonando un maccabeo maledettamente simpatico.
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