Regia di Michael Ritchie vedi scheda film
Giornalista di New York si reca col figlio in Florida per fare luce su una serie di misteriose sparizioni di imbarcazioni e dei loro equipaggi. Scopriranno su un isola, a loro spese, l'esistenza di una banda di pirati zoticoni e sanguinari che parlano un inglese tutto loro e hanno intenzioni ben poco pacifiche. Un mix non sempre riuscito e bilanciato di horror (alcune scene truculente si potevano onestamente tagliare), commedia e avventura, ma sufficientemente intrigante, come lo sono tutti quei film che raccontano di comunità, popoli o biosistemi isolati dalla civiltà, dimenticati dal tempo, dove l'evoluzione si è fermata, come "The Village", "Lost Horizon" o i film degli anni 70 di Kevin Connor. In definitiva un semplice stratagemma che permette di raccontare viaggi nel tempo senza scomodare crononauti, cronomacchine o wormhole spaziali. Michael Caine, probabilmente non l'attore più indicato per il ruolo, riesce comunque a cavarsela elegantemente e a sostenere il peso del film che per il resto non conta tra le sue fila grossi nomi.
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