Regia di Monica Stambrini vedi scheda film
Operazione curiosa ma è più un tentativo che una completa realizzazione.
Una specie di porno d’autore o un porno di pseudo autore. A chi era rimasto con Moana e Cicciolina, va detto che il tempo è passato. C’è stato poi Rocco Siffredi, che ha tenuto alto il nome dell’Italia (e non solo il nome, ha tenuto alto), quindi ora pare ci sia Valentina Nappi, porno star piuttosto nota in tutto il mondo. Forse perché è normale: visetto carino ma non strafiga, corpo normale e non spaziale, fatto sta che è celebre, dicono, nel mondo del porno. Qua più che un film, c’è una specie di docufiction: lei interpreta sé stessa, di passaggio a Roma, dove viene ospitata per una sera in uno studio che gli lascia a disposizione un amico. Ci vuole anche coraggio, a dare a un conoscente uno studio così incasinato, con le stoviglie nel lavandino e un discreto disordine dappertutto, ma vabbè. La Valentina si aggira da sola per un po’, finchè non viene a trovarla un suo amico, o conoscente o quello che è. Costui mangia prima un mega hamburger (non un bel vedere), sparano un po’ di cazzate poi finiscono per copulare, e lui realizza la doppietta (pare). Fine, dopo tre quarti d’ora il film è finito. Che dire, boh, il film manca, non ci sarebbe tanto da aggiungere, per quanto l’attrice mostri una certa quotidianità non spiacevole (oltre a mostrare tutto il resto e fare di tutto un po’). Sufficienza di stima, giusto per? Mah.
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