Trama
A Bruxelles, all'inizio degli anni Sessanta, Alice e Céline abitano in due case a schiera borghesi e identiche. Sono le migliori amiche del mondo, così come i loro figli di otto anni. L'armonia quasi perfetta vacilla il giorno in cui Alice assiste, impotente, alla morte accidentale di Maxime, il figlio di Céline. Accecata dal dolore, Céline rimprovera ad Alice di non aver fatto tutto il possibile per salvare suo figlio. Le due amiche si dividono…
Approfondimento
DOPPIO SOSPETTO: IL CONFRONTO PSICOLOGICO TRA DUE DONNE
Diretto da Oliver Masset-Depasse e sceneggiato dallo stesso con Giordano Gederlini (con la collaborazione di François Verjans), Doppio sospetto è ambientato nella Bruxelles dei primi anni Sessanta e racconta la storia di Alice e Céline, due donne che, vicine di case, sono ottime amiche come i loro due figli, Theo e Maxime, cresciuti come fratelli. Le due famiglie sono solite stare sempre insieme ma l'armonia perfetta si incrina il giorno in cui Maxime, il figlio di Céline, muore tragicamente cadendo dalla finestra della sua camera da letto. Il tutto avviene talmente in fretta che Alice, testimone della scena, non può far nulla per intervenire e salvarlo. Accecata dal dolore, Céline incolpa l'amica di non averle salvato il figlio e dà inizio a una serie di comportamenti che diventano sempre più sospettosi. Alice teme così che Céline sia alla ricerca di vendetta nei confronti di suo figlio Theo.
Con la direzione della fotografia di Hichame Alaouie, le scenografie di Anna Falguères, i costumi di Thierry Delettre e le musiche originali di Frédéric Vervheval, Doppio sospetto si basa sul romanzo Derrière la haine di Barbara Abel e viene così raccontato dal regista in occasione della partecipazione al Festival di Toronto 2018: "Ho letto il romanzo di Barbara, scrittrice belga mia amica, e in me si è insinuata subito l'idea di farne un film. La storia aveva tutti gli ingredienti che stavo cercando per rimettermi al lavoro: si trattava di un soggetto profondamente toccante e umano che poteva dar luogo a un buon film di genere. Vi ho visto senza esitazione una tragedia umana raccontata con la prospettiva di uno spaventoso thriller psicologico. Sebbene abbia preso spunto dal romanzo, è giusto chiarire che si tratta di un libero adattamento: ho cambiato innanzitutto l'ambientazione spostandola dal presente agli anni Sessanta e ho modificato dopo altri dettagli per rendere la vicenda molto più cinematografica. Dopo aver realizzato un film e un tv movie fortemente radicati nell'attualità, avevo bisogno di qualcosa di diverso ed è stato per tale ragione che ho immaginato la storia, tetra e psicologicamente terrificante, ambientata sullo sfondo dei fiammeggianti anni Sessanta. Mi piaceva l'idea di giocare con il contrappunto estetico. I miei riferimenti sono stati piuttosto alti: prima e durante le riprese, ho visto e rivisto i film di Douglas Sirk, Alfred Hitchcock e David Lynch, maestri che non ti schiacciano con la loro genialità ma che ti invitano a fare del tuo meglio".
"A differenza di molti miei colleghi europei - ha proseguito il regista - io non mi reputo un innovatore. Ammiro però la capacità di americani e inglesi di coniugare narrazione e immagini e il modo in cui gli europei sono bravi nei ritratti di personaggi e nel realismo. Per tale ragione, la mia ambizione è quella di unire le due cose. Mi sono sempre cimentato in film d'azione psicologici, era arrivato ora il momento di realizzare un thriller psicologico in uno spazio chiuso. Lo spazio ristretto è simbolico e introduce quella che viene definita dimensione meta-psicologica: ogni cosa che vediamo sullo schermo potrebbe benissimo essere solo il frutto della mente dei personaggi".
"Doppio sospetto rimane un film per e sulle donne", ha concluso Masset-Depasse. "Come tutti i miei film, contiene qualcosa di femminista. Almeno spero che sia così. Il mio complimento preferito è quando mi si avvicina una spettatrice e mi dice di aver avuto l'impressione che il film sia stato diretto da una donna. Ho sempre trovato più facile parlare di me attraverso personaggi femminili. Forse fare film mi offre una maniera più semplice per far venir fuori il mio lato femminile. Ciò non significa che non vi sia quello maschile, intento a indagare i misteri affascinanti dell'essere umano. Quando crei un personaggio femminile, devi scivolare sotto la sua pelle e cercare la donna che è in te e ciò che intrinsecamente lega donne e uomini".
Il cast
A dirigere Doppio sospetto è Olivier Masset-Depasse, regista e sceneggiatore belga. Nato a Charleroi nel 1971, ha studiato regia all'IAD (Institut des Arts de Diffusion) e si è laureato in Sceneggiatura (e composizione musicale) allUniversité Européenne d'Ecriture. Sin dai suoi primi cortometraggi, Chambre froide… Vedi tutto
Trailer
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.
Commenti (13) vedi tutti
...un film buono, le due attrici brave. La durata del film è ottima e la trama "fin dall'inizio ti prende". Unico neo la musica di sottofondo quasi incessante e fastidiosa....molto fastidiosa. Voto 6
commento di ivcaviccNon mi aspettavo un bel gialletto come questo. Dirottato dall'aspetto psicologico, mi ha depistato completamente da pensare ad un thriller. Molto carino, voto 7,5
commento di tivuissimoFilm pesantissimo, dal finale scontato e prevedibile già dopo i primi minuti. Chi lo definisce di stampo Hitchcockiano...forse non ha mai visto un film di Hitchcock
commento di Charlie_FirpoLa disperazione di una madre, il senso di colpa e la paranoia (insieme all'anoressia e alle dipendenze, che qui non c'entrano), sono tra i disturbi psicologici più resistenti alla terapia, e questo film ne fa una lettura orribilmente verosimile. Voto 7.
commento di ezzo24Poche parole : Film effettivamente che può ricordare Storie e Regia alla Hytchcock e tutto quello che accade anche velocemente dopo 10' dall'inizio,prende assai fino alla fine che lascia con l'amaro in bocca.voto.8.
commento di chribio1Un film molto ben fatto , ti tiene incollato fino al finale , che fa veramente venire rabbia in realtà
commento di Utente rimosso (arwen88)Inguardabile.
commento di MiriamEchiccoFilm alla Hitchcock nel vero senso della parola,che tiene incollati fino alla parola Fine,con poche sbavature.
leggi la recensione completa di ezioFilm molto avvincente, forse la produzione europea (film francese) lo differenzia dai film americani di questo genere. La visione scorre piacevole ed il dubbio si attanaglia nello spettatore. La soluzione arriverà come di consueto nei minuti finali. A me è piaciuto molto e mi sento di consigliarlo.
commento di paolofmFilm ambientato negli anni '60 e girato come allora il che gli rende un senso di posticcio come fosse dipingere un quadro impressionista oggi come se lo si fosse fatto nell'800. A parte questo e l'evidente intento di copiare lo stile del Maestro un buon giallo con un finale non banale.
commento di bombo1Non ditemi che è alla Hitchcock, ben fatto ma il triller psicologico è altro.
commento di sfrisoloquando uno vuole fare un film à la Hitchcock anni 50/60 con una maniacalità esasperata - costumi, scenogafia, fotografia, musica - e finisce per esagerare. se ogni 5 minuti lo spettatore viene spostato da una sensazione al suo opposto, ciò non può non avvenire senza qualche forzatura. esercizio di stile abbastanza ben fatto, ma un po' futile.
commento di giovenostaAncora un volta l'uomo è scemo. E la donna perfida. In questo originale ed elegante thriller che tiene sospesi dalla sedia più o meno di 3 centimetri per ben 93 minuti, la sceneggiatura conferma l'assunto della mia tesi.
leggi la recensione completa di gaiart