Regia di Sandro Bolchi vedi scheda film
Alla morte di un anziano, gli avidi parenti scoprono che il defunto era titolare di un biglietto vincente della lotteria e se ne combattono il possesso. Ma trovarlo sarà davvero complicato, e il tempo utile per la riscossione sta finendo.
I fratelli Castiglioni è un film per il piccolo schermo evidentemente figlio della primissima stagione televisiva, votato con ogni forza al risparmio e ‘nobilitato’ per così dire dalla provenienza letteraria del copione (un testo teatrale di Alberto Colantuoni). Operazione tipica per gli esordi della tv italiana, insomma, con un regista semiesordiente, Sandro Bolchi, che fino a quel momento aveva diretto solo una Fedra di Racine sempre per la Rai, qualche mese prima, e un gruppo di interpreti efficaci fra i quali spuntano nomi degni di rilievo quali Amedeo Nazzari, Luisa Ferida, Checco Durante, Ugo Ceseri, Camillo Pilotto, Silvio Bagolini e Olga Capri. Il risultato è, come prevedibile, quello di un ‘teatro in tv’, con pochi cambi di scena, azione scarsa e sempre in interni, dialoghi verbosi, recitazione ben impostata; assolutamente gradevole nel complesso, ma trattasi ovviamente di un lavoro ben presto sorpassato, invecchiato male. Un’altra pellicola dall’identico titolo era uscita un paio di decenni prima con la regia di Corrado d’Errico (I fratelli Castiglioni, 1937). 3/10.
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