Regia di Nikolaus Leytner vedi scheda film
Film piacevole e ben fatto, che ruota attorno al confronto tra la personalità in via di formazione del giovane diciassettenne Franz (mandato dalla mamma a bottega da un tabaccaio a Vienna) ed altre personalità forti con cui si trova da un giorno all'altro ad avere a che fare: il tabaccaio suo datore di lavoro, il cliente professor Freud e, perchè no, la sua amata ballerina boema (in aggiunta alla madre). Il tutto sullo sfondo di una Vienna che lentamente ma inesorabilmente scivola via via nello sfascio dell'avanzante nazismo che, è nell'aria, porterà a rovinare tutto, altro che Covid.
Si potrà dire che col nazismo il dramma esce facile e si va sul sicuro; ma qui a predominare è lo spaesamento del ragazzo (e non solo), che perde a poco a poco punti di riferimento della propria vita e non sa più cosa aspettarsi da essa, neanche cosa sperare e sognare, per il suo futuro, una volta infrantosi il suo sogno d'amore. Una condizione di per se stesso drammatica, che spiega e giustifica pienamente il finale un po' indefinito e inconcludente.
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Grazie!
perchè l'allusione alla dittatura sanitaria? Sa quello che scrive, chi ha fatto la recensione?
Non ricordavo di aver mai parlato di dittatura sanitaria (a dire il vero non ricordavo nenche il film e la mia recensione, che sono andato a rivedermi), ed in effetti non ne ho mai parlato. Forse sono stato male interpretato.
Quello che volevo dire è che si respirava una situazione di guerra imminente, così come ho quando ho scritto la recensione a causa del Covid, che in effetti ha avuto un impatto analogo a quello di una guerra.
Le considerazioni sulla dittatura sanitaria paiono anche a me in linea con l'argomento del film: esclusione dalla società di chi non si allinea, impedimento agli spostamenti e al lavoro, criminalizzazione della libertà di scelta, esperimenti di massa su un "gregge" che, per paura o conformismo, applaude o si adegua. A differenza di chi ha proposto il parallelismo, però, a me il film è piaciuto, sia per la riuscita della realizzazione che per l'originalità del punto di vista.
Non ricordavo di aver mai parlato di dittatura sanitaria (a dire il vero non ricordavo nenche il film e la mia recensione, che sono andato a rivedermi), ed in effetti non ne ho mai parlato. Forse sono stato male interpretato.
Quello che volevo dire è che si respirava una situazione di guerra imminente, così come ho quando ho scritto la recensione a causa del Covid, che in effetti ha avuto un impatto analogo a quello di una guerra.
è un vero peccato che chi paragona i lockdown al nazismo non sia vissuto ai tempi del nazismo - dalla parte "sbagliata", naturalmente. anche perché avrebbe avuto la fortuna di partecipare ad altri interessanti esperimenti di massa
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