Regia di John Cassavetes vedi scheda film
L'attrice teatrale Myrtle Gordon rimane sconvolta dalla morte di una sua giovane fan, avvenuta sotto i suoi occhi in una notte piovosa. Questo evento, insieme al rendersi conto dell'approssimarsi della vecchiaia, la traumatizza a tal punto da portarla vicino ad un esaurimento nervoso. Ma la sera della prima della sua nuova commedia teatrale, saprà riscattarsi e combattere definitivamente con i suoi fantasmi. Il nono film di John Cassavetes è ricchissimo di spunti. Innanzitutto è un monumento alla sua moglie-musa ispiratrice Gena Rowlands, di una bravura a dir poco pazzesca. Il tema poi è il rapporto tra teatro e quotidianità, ma soprattutto tra la recitazione e la vita reale, che è il tema portante nel cinema del grande regista. Si recita sempre, nella vita come al teatro; e si può invertire questa rotta soltanto con l'ironia, con l'improvvisazione. Accanto alla Rowlands, Cassavetes si ritaglia il ruolo dell'attore comprimario ex amante di lei, mentre Ben Gazzara è bravissimo nella parte del regista. C'è qualche caduta nella parte centrale (un pò noiosa), ma si riprende poi nel gran finale. E Cassavetes ha un ulteriore grande merito: non c'è falsità nella rappresentazione del mondo teatrale, anzi vi si respira aria di palcoscenico. Al contrario da quanto fatto da Inarritu in "Birdman", tanto per fare un paragone.
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