Regia di Stephen Kemp vedi scheda film
Film cupo e diverso dai soliti, che ispirato a un fatto di cronaca che ha avuto per protagonista Elizabeth Shoaf - adolescente americana che fu rapita e costretta da un uomo con seri problemi mentali, a vivere per lunghi giorni in un bunker nascosto sotto terra - ho trovato parecchio inquietante. Non solo per la storia raccontata, ma anche per quest'ossessione che alcuni registi hanno di voler sfruttare tragedie reali per attirare l'attenzione pubblica e arricchirsi. Secondo me è di cattivo gusto divulgare delle storie vere orribili facendole diventare fenomeni mediatici, anche perchè spesso, i fatti, in questi film, non vengono neppure illustrati con fedeltà. A volte, dispiace dirlo, alcuni copioni peccano di frivolezza e superficialità.
In questo caso, il film, per quanto coinvolgente e con una buona dose di tensione, manca di profondità e non riesce a creare il giusto ponte di empatia tra spettatore e protagonisti. La pellicola infatti appare a tratti fredda e sbrigativa proprio in quei punti in cui avrebbe necessitato degli approfondimenti, soprattutto sugli stati d'animo della protagonista (tipo quando il suo rapitore abusa sessualmente di lei la prima volta). Pur essendo una quattordicenne ancora vergine, sembra che viva il tutto con distacco e non è credibile, ma purtroppo non ci viene dato modo di sentire le sue emozioni, quasi come se non ne avesse molte. Nella vita reale, Elizabeth subì immediatamente abusi sessuali da parte dell'uomo che la rapì e non dopo qualche giorno, in un'occasione in cui è lei a provocarlo suo malgrado, con frasette allusive come viene invece mostrato in questo lungometraggio, (perciò la domanda sorge spontanea a questo punto... perchè questa libera scelta? Per alleggerire il brodo?).
La cronaca racconta che Elizabeth riuscì a liberarsi con estrema astuzia, assecondando l'uomo e rivelandosi una ragazza coraggiosa e intelligente e questo film riesce a fare emergere con successo l'aspetto scaltro e dinamico di lei, ma per il resto il suo personaggio purtroppo ha poca anima nonostante sia interpretato da un'attrice abbastanza gradevole. Lui invece, il rapitore, è ben caratterizzato e il suo interprete appare indovinato e convincente.
In sostanza, la pellicola attira curiosità e si lascia guardare fino alla fine mantenendo alta l'attenzione, e di certo si sarebbe rivelata un'ottima opera con qualche modifica di base nello script. La narrazione difatti, talvolta è irritante poichè spezzata in modo brusco e inappropriato. Peccato.
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