La differenza tra efferati criminali ed eroi del popolo a volte, per quanto incredibile possa sembrare, si rivela, ce lo insegna la storia in taluni casi eclatanti, davvero labile, quasi invisibile.
Negli anni post depressione, ovvero durante la prima metà dei '30, l'America intera, ed in Texas in particolare, furono scossi dalla scia di sangue che la famigerata ed assai astuta coppia criminale formata da Bonnie e Clyde si lasciò dietro di sé, suscitando gli entusiasmi della folla con il loro fare un po' anarchico, un po' ruffiano, in grado di attrarre la simpatia della folta classe più povera.
La dinamica governatrice Ma Ferguson (Kathy Bates), imbarazzata dai clamorosi insuccessi dell'FBI nella caccia ai due malavitosi, uno dei quali recentemente evaso dal carcere con un'azione spettacolare quanto perfetta, accetta, non senza un certo scetticismo, il consiglio del suo collaboratore Lee Simmons (John Carroll Lynch) di incaricare parallelamente due ex rangers ormai in pensione, affinché i due si prodighino a rimettersi alle calcagna della coppia omicida, sfruttando gli antichi metodi della vecchia scuola a cui i due appartengono.
Con altrettanto scetticismo, i due accettano l'incarico e, un po' imbolsiti dall'inattività, si mettono sulle tracce della coppia diabolica, riuscendo a rintracciarli sino al noto e sanguinario epilogo.
Da una solida ed impeccabile sceneggiatura ad opera di John Fante, il solido ed affidabile cineasta John Lee Hancock dà vita ad un racconto classico e ben scandito, che si prende i suoi tempi incedendo sui dettagli comportamentali dei due straordinari protagonisti, a cui sia Kevin Costner che Woody Harrelson, entrambi anche impegnati in veste di produttori esecutivi, conferiscono quel tocco in più per far funzionare al meglio l'operazione.
Un film in cui la coppia criminale, pur non essendo mai inquadrata completamente durante tutto il film, ma citata di rimando o ripresa in singoli dettagli molto parziali, rimane ugualmente protagonista non meno dei citati due rangers, in quanto sempre e perennemente al centro di tutta la contesa del film, che rimane sufficientemente appassionante nonostante i tempi lunghi del racconto.
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