Regia di Delmer Daves vedi scheda film
Insomma Delmer Daves è una garanzia, anche quando gira un film alla sveltina e senza dargli troppa importanza (almeno così si dice, ma vai a vedere...). Questo è un riuscitissimo western che dichiaratamente ricalca "Giungla d'asfalto", ma non come carta carbone, anzi in modo creativo e personale. Dalla sua ha anche due bravi Ladd e Borgnine. In comune col capolavoro di John Huston ci sono gli ex detenuti che mettono in piedi un colpo, alcune caratteristiche dei personaggi, e i dopppiogiochisti che mai mancano... Una scena (ottima) in particolare è presa di peso da "Giungla d'asfalto", nella fattispecie quella in cui la refurtiva viene condotta dal signorotto traditore, il quale comincia a tergiversare perchè non ha il denaro pattuito. Per il resto, il ritmo è decisamente sostenuto e il regista controlla ottimamente la lesta narrazione, specie nell'episodio nella miniera e nella fuga finale, che riesce proprio per il rotto della cuffia. Troviamo anche alcuni temi cari a Daves, come l'onestà, la lealtà, la solidarietà, e il dovere di intervenire quando si assiste a smaccate ingiustizie o sopprusi. E' vero che c'è il lieto fine, ma è così composito ed elaborato che non sembra affatto imposto dalla produzione e accettato controvoglia dal regista. La scena finale, con Alan Ladd che saluta da dietro le tendine, è capace di strapparci anche una risatina. 7 Gold, che di solito propone deprimenti "Pierini", supplenti e dottoresse, ha il merito di aver trasmesso questo film (mai uscito in DVD e quasi mai dato in televisione) per di più nel suo formato originale 2:35, sempre evitato con cura da Rai e Mediaset.
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