Regia di Michele Massimo Tarantini vedi scheda film
Nei primi anni di carriera Tarantini alternava le commediole erotiche con i poliziotteschi; ben presto abbandonerà il secondo filone, in esaurimento, per dedicarsi esclusivamente al primo. Questo è uno dei suoi primi film e già dal titolo evidenzia una profonda carenza di ispirazione, carenza che sarà poi confermata in toto nella trama farcita di stereotipi e nella costruzione monodimensionale dei personaggi (buoni, cattivi, innocenti e colpevoli). Poco più che un fotoromanzo poliziesco - dai risvolti atroci, chiaramente, come il genere impone - e un protagonista perfetto per tale definizione: Henry Silva, uno dei tanti bruti che imperversarono in quegli anni in quel tipo di pellicole, di quelli insomma che recitavano con la mascella. Inseguimenti, sparatorie, dialoghi crudi, sangue e sirene: il campionario del genere c'è tutto, compreso il tentativo finale di colpo di stato, messo in scena con approssimazione come tutto il resto; fra gli altri interpreti si segnalano Silvia Dionisio, Antonio Sabato ed Ettore Manni, l'unico fra tutti a trovarsi lì per caso (gli altri sono, chi più e chi meno, habituè del poliziesco). Colonna sonora in vero stile poliziottesco - onore al merito, visto che non è il loro pane - dei fratelli De Angelis. 3/10.
Maggiore dei paracadutisti viene rimosso - con una fittizia promozione - da un'indagine che stava seguendo; ma sarà l'indagine a seguirlo nel suo nuovo incarico...
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