Regia di Alessio Maria Federici vedi scheda film
Luca, ex attore di teatro e mite insegnante di dizione, al termine di una lezione salva la vita a Mario, un suo allievo, che stava per essere investito sotto casa. Da quel momento la riconoscenza della famiglia del ragazzo diventa per l’insegnante una vera persecuzione, soprattutto causa il fatto che i Serranò sono una delle più temibili cosche della ‘Ndrangheta.
Pietro Sermonti si muove fra luoghi comuni e facili fraintendimenti partendo dall’assunto che “l’onestà non sempre paghi” e i propri allievi, per lui precario dei giorni nostri, siano perfettamente capaci di addurre ogni genere di scusa pur di non saldare i propri debiti. Tutti a parte Mario, Moisè Curia, ragazzo mite come Luca che sa saldare il conto del professore con regolarità teutonica. Dall’altro lato della doppia barricata si muove sia la famiglia dei Serranò, composta da Nino Frassica, ovvero Peppino il leader indiscusso, e Lucia Ocone, abile comica capace di dare alla figura della zia Angela una via di mezzo fra serietà, facezia e scene degne del padrino. Mentre dall’altro lato Sarah Felberbaum interpreta Regina, fidanzata storica di Luca che lo vorrebbe spingere ad abbandonare definitivamente la miriade di ‘piccoli piaceri’ cui i Serranò sottopongono il ragazzo e anche il gruppo di amici facoltosi e borghesi della ragazza che vedono in Luca un uomo inadeguato a frequentarla. Nel mezzo Sermonti confeziona una prova da protagonista di livello come solo nella trilogia di ‘Smetto quando Voglio’ e in ‘Boris’, e non a caso i co-sceneggiatori Andrea Garello e Giacomo Ciarrapico hanno partecipato a queste produzioni, lo avevamo visto. Una via perfettamente misurata fra il serio, con un rapporto affettivo che rischia di frantumarsi al primo ‘alito di Serranò’ e il comico, fra cui citiamo le continue e immancabili visite all’affittuario tetraplegico della sua abitazione, impersonato da Neri Marcorè, che da sempre si rifiuta di saldare il proprio debito. Si ride, si riflette e alla fine ci si diverte pur di fronte a soggetti fortemente marcati in termini comici e per quanto il tentativo di mischiare cittadini normali e membri delle cosche mafiose non sia di certo una novità.
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