Regia di Alessio Maria Federici vedi scheda film
Divertente commedia, con qualche spunto di riflessione
Luca alias Pietro Sermonti, è un mite quarantatreenne,che tira a campare alla men peggio, impartendo lezioni di dizione, il più delle volte nemmeno pagate. Un giorno, per caso impedisce l’investimento del suo allievo Mario, un giovane calabrese, che ha velleità artistiche, a cui andrebbe corretta l'inflessione dialettale. Il ragazzo è il rampollo di una potente famiglia malavitosa: i Serranò, che dopo il suo rocambolesco salvataggio, si sentono in debito con Luca. Cosi nella sua vita e in quella della fidanzata Regina, alias Sarah Felbeuran, entrano a gamba tesa i membri coloriti di questa pittoresca famiglia calabrese, la spietata Zia Angela detta "Della Morte" alias Lucia ed il capo "fammigghia" Peppino Serranò, uno strepitoso Nino Frassica, l'uomo a cui nessuno può dire di no e tutta la colorita e numerosa parentela, che lo circonda e riempie di "attenzioni". Luca “invitato” nella loro lussuosa casa, viene assunto come insegnante fisso di Mario, al quale deve dare lezioni a domicilio, i suoi problemi vengono presi in carica da costoro, che lo prendono a benvolere e lo trattano come uno di famiglia, e gli effetti positivi si apprezzano subito, i debitori cominciano miracolosamente a pagare, l’affittuario il finto paralitico-spastico, viene sbugiardato e sfrattato, ma naturalmente oltre ai palpabili vantaggi che ne derivano, c’è anche un rovescio della medaglia, il “capobastone” non si può contraddire, tanto meno Zia Angela, donna tutta d’un pezzo, che pretende fedeltà, obbedienza e anche un po’ di sesso,quando loro chiamano, lui deve metteri sugli "attenti" . Cosi questo pseudo-logopedista, che non è un cuor di leone e nemmeno tanto sveglio, non riesce a svincolarsi, anche laddove la fidanzata e la polizia, vorrebbero che prendesse le distanze dagli “affari di famiglia”.Cosi tra equivoci ed eventi tragicomici, si sviluppa la surreale trama. Il film è molto divertente, ma ha comunque un retrogusto amaro: i vincenti sono i prepotenti, quelli che si fanno rispettare, non con le buone, ma con le cattive maniere, o con metodi a dir poco non tanto ortodossi, gli altri i più, al contrario, sono costretti a scendere a compromessi o semplicemente a subire. La comicità è affidata un po' a tutti, ma la parte del leone la fanno Frassica e la Ocone, oltre a Neri Marcoré irresistibile nel piccolo ma incisivo ruolo del paralitico. Spumeggiante la sceneggiatura, attori in parte
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