Regia di Alessio Maria Federici vedi scheda film
Mario vuole fare l’attore, si rivolge all’insegnante di dizione Luca. Questi, timido e in difficoltà economiche, prepara così bene il suo nuovo alunno che la famiglia di quest’ultimo lo prende in simpatia. Anche troppa, visto che si tratta di una famiglia mafiosa.
Una commedia leggera, ma non insulsa, con validi interpreti tutti in parte e lontana da volgarità e luoghi comuni eccessivi: Uno di famiglia rappresenta già di per sé un piacevole prodott(in)o per il cinema italiano del 2018; ancora di più va apprezzato se si considera che il regista – e sceneggiatore, insieme ad Andrea Garello e Giacomo Ciarrapico – è Alessio Maria Federici, che finalmente si emancipa dal genere facilmente ridanciano e virato al rosa che aveva percorso fino a questo punto della sua carriera. Di buono ci sono qui innanzitutto l’intreccio sufficientemente solido e una confezione ben curata, ovviamente per merito di collaboratori tecnici come Roberto Forza, fotografia, Christian Lombardi, montaggio, e Rodrigo d’Erasmo, musiche. Nel reparto interpreti invece vale la pena di sottolineare le prove di Pietro Sermonti, Sarah Felberbaum, Nino Frassica (in un ruolo sottile, più ironico che comico: ma lui sa fare tutto), Lucia Ocone (un po’ meno sbrigliata – leggasi: televisiva – del solito: bene) e di uno strepitoso Neri Marcorè. Poco per esaltarsi, abbastanza per trascorrere un’ora e mezza spensierata. 4/10.
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