La recensione su Polikuska

di mm40

5 stelle

Il servo Polikuska, da tutti ritenuto un inetto ubriacone, viene incaricato dalla sua padrona di andare a ritirare una grossa somma di denaro per conto suo. La fiducia della donna non viene però ripagata: Polikuska viene derubato nel sonno, e al ritorno decide di cancellare la vergogna nel modo più drastico e tragico.

Polikuska è una delle ultime pellicole dirette da Carmine Gallone, specialista nelle illustrazioni di romanzi su pellicola (qui il testo di partenza è un racconto di Tolstoj) e in particolar modo amante dell'opera (negli anni immediatamente precedenti aveva portato al cinema Tosca, Casta Diva e Madama Butterfly). Il 73enne regista mette in scena senza grandi sforzi di fantasia una storia drammatica dai risvolti qua e là buffi come è questa del servo Polikuska, con il quale la fortuna si diverte a giocare pesante; non può vantare particolari effetti speciali al di là delle buonissime interpretazioni da parte di un cast di rilievo internazionale, per quanto privo di vere e proprie star di largo richiamo: Antonella Lualdi, Folco Lulli, Franco Interlenghi, Ellen Schwiers, Wolfgang Volz, Hans von Borsody, Sabine Bethmann, Ivan Desny, Gabrielle Dorziat ricoprono i ruoli principali e già dai cognomi si può intuire che si tratta di una coproduzione battente triplice bandiera italo-franco-tedesca. Poco più di settanta minuti di durata e fotografia (Friedl Behn-Grund) in bianco e nero per un film a tutti gli effetti non privo di attrattive. 5/10.

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