Siamo all'inizio dell'Ottocento, in piena Restaurazione. Il nobile Fulvio Imbriani, di idee liberali, torna alla casa paterna dove - tra i ricordi dell'infanzia e gli agi della sua famiglia - dimentica l'impegno politico. I vecchi amici, però, si fanno presto rivedere e lo inducono a prendere parte a una spedizione nel Sud che dovrebbe sollevare la popolazione contro il governo borbonico...
Note
Come in tutti i film dei Taviani degli anni '70, la metafora storica serve a una riflessione sulla condizione dell'Italia contemporanea. Per l'equilibrio tematico e il rigore formale siamo di fronte a una delle prove più convincenti dei registi toscani. Straordinari gli interpreti.
Un periodo della storia italiana distante negli anni,quasi un medioevo,bravo Mastroianni come sempre,peccato i lati di parodia che secondo me hanno rovinato un po' il film.
Rimescolando ancora una volta le carte della narrazione tradizionale e passando attraverso il melodramma, i Taviani fanno una profonda riflessione sulla politica della sinistra degli anni ’70 per dirci che quando comincia a venir meno la speranza, quando tutto sembra davvero perduto, c’è comunque sempre l’utopia che può darci una mano.
Anticonsolatorio per eccellenza, il cinema dei fratelli Taviani (per lo meno quello del periodo più creativo e problematico del loro percorso artistico cha va dal ’62 ai primissimi anni ’80), poggia quasi sempre (soprattutto nelle opere più riuscite e compiute) su un epos lacerante che costringe prima di tutto lo spettatore a fare una riflessione profonda su ciò… leggi tutto
La rivoluzione vista da un rivoluzionario sui generis.Il protagonista,di famiglia aristocratica aderisce chissà perchè al tentativo rivoluzionario di una masnada raccogliticcia che non ha nessuna probabilità di portare a termine quello che si è prefissata.E lui che fa?Cerca di tradirli in tutti i modi.Ma sarà punito.I fratellli Taviani pur parlando di tentativi rivoluzionari del XVIII… leggi tutto
Un brutto film storico. Di storia non c'è quasi nulla, di serio: quattro allusioni alle lotte dei liberali, quelle degli eredi della rivoluzione francese che volevano ripristinare i diritti umani irrinunciabili (secondo le nostre costituzioni, almeno, oltreché secondo la normalità psichica di base). Allusioni buttate lì, senza far approfondire niente allo spettatore.… leggi tutto
Grosseto, 14 dicembre 1922 – Milano, 14 novembre 1971
"Non guardate i film, fateveli raccontare." (parafrasi di una "cit. & sic!" sui libri.)
E va bene, 100 di questi giorni no, m'almeno…
...e qualche fantasma.
Tra i politicanti quanti patetici e inutili buffoni: il perfetto specchio del paese che dopo trent’anni di safari frigna e raglia cori…
Un brutto film storico. Di storia non c'è quasi nulla, di serio: quattro allusioni alle lotte dei liberali, quelle degli eredi della rivoluzione francese che volevano ripristinare i diritti umani irrinunciabili (secondo le nostre costituzioni, almeno, oltreché secondo la normalità psichica di base). Allusioni buttate lì, senza far approfondire niente allo spettatore.…
Questo notte se n’è andato.
E’ morto uno dei massimi maestri della musica da film, anzi della musica punto.
Addio a Ennio Morricone, un mito per tutti noi, cinefili e non. Un gigante.
Se…
Fulvio Imbriani - liberato dalle prigioni asburgiche - ha origini aristocratiche, un recente passato da ufficiale di Robespierre e giacobino ed un presente da membro di primo piano della setta dei fratelli sublimi. Una setta carbonara guidata da Filippo Govoni, un gran maestro che si è suicidato perché deluso da tutti. Appena uscito dal carcere Fulvio viene “catturato”…
“Negli anni della restaurazione” (così la sorniona didascalia iniziale) il nobile Fulvio Imbriani, conquistato dagli ideali rivoluzionari ma ormai stanco e disilluso dopo una lunga prigionia, fa di tutto per sganciarsi dagli ex compagni che cercano di coinvolgerlo nelle loro imprese: lui vorrebbe solo andarsene in America con i soldi che la compagna barricadera, prima di…
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Commenti (3) vedi tutti
Un periodo della storia italiana distante negli anni,quasi un medioevo,bravo Mastroianni come sempre,peccato i lati di parodia che secondo me hanno rovinato un po' il film.
commento di ezioRimescolando ancora una volta le carte della narrazione tradizionale e passando attraverso il melodramma, i Taviani fanno una profonda riflessione sulla politica della sinistra degli anni ’70 per dirci che quando comincia a venir meno la speranza, quando tutto sembra davvero perduto, c’è comunque sempre l’utopia che può darci una mano.
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792significativo, onirico, a tratti anche ironico. Gigantesco, naturalmente, Mastroianni: non si dimentica il suo ritorno alla casata.
commento di Dalton