Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani vedi scheda film
Questo è u film pesante dal punto di vista politico, perchè parla di rivoluzioni volute o ritardate. La consapevolezza del protagonista si rafforza nella solitudine ed anzi rappresenta la ragione che lo fa sopravvivere.I discorsi del carcere di Giulio Manieri e il suo organizzare il tempo come una persona normale tengono insieme il privato e il politico diventando momenti di cinema riflessivo e sociale nello stesso tempo. L'uscita dal carcere dopo dieci anni gli farà scoprire le nuove teorie del socialismo scientifico e il suo essere diventato un utopista che rischia di intralciare o rallentare il cammino verso la vittoria della rivoluzione. Lo schematismo del film nel descrivere il rapporto socialismo utopico-socialismo scientifico potrebbe avvicinare la figura del protagonista all'estremismo terrorista visto che il film esce in quegli anni. Però credo che Giulio Manieri sia veramente un idealista dell'ottocento. Gaber diceva che le idee non si mangiano, è vero, ma forse servono a sopravvivere nei momenti difficili. Il problema vero è che, prima o poi, le nostre idee si scontrano con la realtà, non possono convivere con essa è quindi l'idealista puro, romantico,ottocentesco, utopico preferisce uscire di scena invece di accettare compromessi e costrizioni.
si svolge tutta nella testa del protagonista
solo un attore teatrale poteva affrontare tutti questi piani sequenza
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