Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani vedi scheda film
E' un lavoro di poca o nessuna azione, tutto basato su dialoghi e monologhi, profondamente intellettuale, sinceramente un bel po' noioso. Questo San Michele aveva un gallo (da una filastrocca che il protagonista canticchia in carcere) può pure provenire da Tolstoj - dichiaratamente i due fratelli registi sceneggiano partendo dal racconto Il divino e l'umano dello scrittore russo -, ma nulla toglie che sia lento, pesante e sostanzialmente un puro pretesto per proporre una critica ideologica a quei difficili anni Settanta che l'Italia viveva a stretto contatto con gli incubi del terrorismo. Il cast è buono, ma non spicca nessuno in particolare; quando succede qualcosa, il film si lascia guardare. Totale assenza di musiche. 5,5/10.
Un giovane anarchico viene arrestato nel 1870 e condannato a morte, condanna poi commutata con il carcere a vita. Qualche anno dopo, durante un trasferimento su una barca, conoscerà altri rivoluzionari, ma dell'ondata successiva, e capirà quanto le cose siano cambiate.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta